Dopo la frana di gennaio lavori ancora fermi: il demanio non sblocca il cantiere

Sono passati più di sei mesi e le otto famiglie che abitano in strada Grotte di Pescaia sono, di fatto, ancora tagliate fuori dal resto del mondo. L’unico collegamento rimane un vicolo, ripido e percorribile solo a piedi, che unisce le case al quartiere di San Prospero.

Dalla frana dello scorso 5 gennaio il Demanio statale non ha ancora avviato i lavori per la messa in sicurezza della via che collega le case alla strada di Pescaia che, peraltro, rimane ancora parzialmente chiusa al traffico, creando problemi e imbottigliamenti in una delle arterie più importanti per l’avvicinamento al centro storico.

Una situazione paradossale se paragonata soprattutto a quello che è accaduto appena alcune centinaia di metri più in basso: nella stessa zona, in via Esterna Fontebranda, infatti, a ottobre scorso una frana di tufo determinò l’evacuazione di alcune abitazioni, ma grazie all’intervento di urgenza dell’amministrazione comunale in due mesi (poco prima del Natale) le famiglie si riabbracciarono nelle proprie case. In quel caso, tuttavia, il terreno era di proprietà di palazzo Pubblico è l’iter si rivelò più snello rispetto a quanto sta accadendo in strada delle Grotte di Pescaia.

In alcuni incontri avvenuti un paio di mesi fa, che hanno coinvolto anche l’amministrazione comunale, i rappresentanti del Demanio avevano assicurato l’immediato avvio e quindi la conclusione dei lavori per agosto, ma al momento il cantiere è fermo. E non si vedono operai al lavoro da diverso tempo. Alle reti metalliche installate lungo la parete non si sono aggiunti altri interventi: la struttura esistente non ha portato però all’autorizzazione al passaggio delle automobili. Così le otto famiglie sono ancora costrette a trovare vie alternative. In un primo momento si era anche pensato a stabilire orari per il passaggio, adesso i privati starebbero valutando l’ipotesi di costruire un altro percorso a valle, utilizzando una zona che permetterebbe di accedere in Pescaia “aggirando” la parete da mettere in sicurezza.

Si tratta però di una soluzione costosa e che prevede naturalmente un iter burocratico con il coinvolgimento del proprietario del terreno. Il Comune di Siena, attraverso i propri uffici, sta monitorando la situazione da vicino, ma la questione è sul tavolo del Demanio e la “patata bollente” rimane in mano ai residenti, fra i quali anche alcuni anziani, che proseguono nell’isolamento quasi completo da diversi mesi. Attualmente il luogo in cui si è verificata la frana in strada delle Grotte di Pescaia, pur ripulito dal terreno caduto e messo come detto in parziale sicurezza da una rete installata, non è ancora stato dichiarato agibile e fruibile. Mancano altri lavori nella parte più vicina alla strada principale, che devono essere effettuati dal proprietario del terreno stesso, ovvero il Demanio dello Stato. Nel frattempo ne risente anche il traffico, perché l’amministrazione comunale si è trovata costretta a chiudere la parte della strada di Pescaia vicino alla zona della frana, creare dunque una sorta di imbuto davanti al parco Unità d’Italia con rallentamenti, imbottigliamenti e disagi. 

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