Chico Forti è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti dopo un processo privo di elementi probatori. Il sindaco De Mossi si è impegnato a sostenere la sua causa e lui, dal carcere, ha scritto una lettera per ringraziare la città di Siena

Il Comune di Siena scende in campo per il caso di Enrico Forti, detto Chico. Cittadino italiano d’origine trentina, è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti, pena che sta scontando da 22 anni presso un carcere di massima sicurezza di Miami.

Nel 2000 Chico Forti è stato accusato dell’omicidio di Dale Pike, a seguito ad un processo tutt’altro che giusto, nella scarsa e lacunosa presenza di elementi probatori che avrebbero dovuto dimostrare la reità del suddetto “oltre ogni ragionevole dubbio” e, anzi, con innumerevoli indizi di innocenza.

Forti è stato privato del diritto all’assistenza legale durante l’interrogatorio e le dichiarazioni fornite alla polizia, con conseguente lesione del diritto alla difesa e dei diritti “Miranda”. Doverosa è la puntualizzazione circa l’avvenuta violazione da parte delle autorità americane della Convenzione di Vienna, avendo loro interrogato il nostro connazionale senza previo avviso all’Ambasciatore italiano a Miami.

Ad oggi, Chico Forti è ancora detenuto presso il carcere di Miami. Ingente è la mobilitazione dell’opinione pubblica a sostegno della causa che da anni coinvolge milioni di italiani e non solo, ampio slancio al caso hanno dato in tempi recenti numerose inchieste giornalistiche. Negli anni a sostegno della causa si sono schierati Imposimato, Giulio Terzi di Sant’Agata, ex Ministro degli Esteri, fino al personale interessamento del Ministro Di Maio che ha registrato la buona riuscita della trattativa per ottenere il trasferimento del nostro connazionale in Italia attraverso la Convenzione di Strasburgo 1983.

Malgrado le ripetute rassicurazioni del Ministro Di Maio e della Ministra Cartabia in merito alla collaborazione con l’Ambasciatrice a Washington ed il regolare svolgimento dei lavori di trasferimento, ad oggi nulla si muove e sono passati 9 mesi dall’annuncio dell’imminente rimpatrio.

Come già avvenuto a Milano, per opera della Regione Lombardia, che ha deciso di accendere per due giorni il Pirellone con la scritta “Chico in Italia”, l’Associazione a sostegno di Chico Forti ha trovato terreno fertile e sensibilità anche nell’Amministrazione comunale di Siena. Ecco perché il sindaco Luigi De Mossi ha citato il caso di Chico Forti durante una conferenza di inizio estate sul tema della riforma della giustizia, impegnandosi a non far spegnere i riflettori su di lui. L’amministrazione senese è dunque intenzionata ad intraprendere ulteriori passi futuri, attraverso iniziative specifiche, per sostenere questo italiano ingiustamente condannato.

Chico Forti stesso, saputo di tale interessamento, ha voluto ringraziare personalmente l’Assessore al sociale Francesca Appolloni scrivendole una lettera dal carcere di Miami piena di parole di gratitudine e stima, nonché ammirazione e passione per la città di Siena.

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