Per la festa della Compatrona d’Italia, la Compagnia di San Galgano alla casa santuario della Santa

Ogni anno, in occasione della festa di Santa Caterina da Siena, che è patrona d’Italia (oltreché Dottore della Chiesa e Patrona d’Europa), un comune della nostra penisola offre l’olio per la lampada votiva che si trova nel santuario/casa della Santa, nella cappella del Crocifisso delle stigmate.

La cerimonia è presieduta da un Cardinale Legato della Santa Sede, quest’anno il cardinale Edoardo Menichelli. Vi intervengono un rappresentante del Governo, i rappresentanti delle Forze Armate, nonché gli Ordini cavallereschi, Malta e il Santo Sepolcro, e le organizzazioni di volontariato.

A rendere omaggio a Santa Caterina, tutte le contrade di Siena, con i propri alfieri (gli “sbandieratori”, che a Siena si chiamano “alfieri”) e i tamburini. Presente anche l’Arcivescovo, il Cardinale Paolo Augusto Lojudice.

Quest’anno il comitato delle feste cateriniane ha scelto il Comune di Chiusdino.

La signora sindaco di Chiusdino, Luciana Bartaletti, ha fatto preparare da due artigiane ceramiste locali, l’anfora con lo stemma del comune, e ha donato l’olio. Ha anche chiesto che vi intervenissero, in abito solenne, i rappresentanti della Compagnia di San Galgano.

La Compagnia ha 838 anni di vita, essendo stata fondata nel 1185, cioè nell’anno stesso della canonizzazione del santo (all’epoca in Diocesi di Volterra), la quale ha aderito più che volentieri.

Il sindaco Bartaletti ha ricordato l’impegno civile della santa, per la pace fra le varie città italiane, ma ha anche detto che il messaggio di pace di santa Caterina è stato in qualche modo, per così dire, preceduto simbolicamente dal gesto compiuto da San Galgano, che ha capovolto la spada e l’ha infissa nella terra.

Insomma, possiamo dire che ieri si è smosso, in qualche modo, anche San Galgano, santo cavaliere prima, eremita poi, a festeggiare Santa Caterina.

Immaginandosi, con il pensiero, la festa “più alta” che si terrà Lassù, dove il nome di Siena riecheggia ogni qual volta si parla di Caterina.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui