sindaco di Siena Luigi De Mossi

“Siamo spesso sottoposti alla censura, per questo ringraziamo il sindaco per la sua solidarietà”

Il Comitato dei familiari delle vittime Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate ha scritto una lettera al sindaco di Siena Luigi De Mossi per ringraziarlo della solidarietà dimostrata non recandosi all’insediamento di Tomaso Montanari come nuovo rettore dell’Università per Stranieri di Siena.

“llustrissimo Sig. Sindaco – affermano i membri del Comitato dei familiari delle vittime Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate – , abbiamo apprezzato e condiviso la Sua scelta di non presenziare all’insediamento di Tomaso Montanari, quale Rettore dell’Università per Stranieri di Siena. Il Suo gesto ha per noi un valore simbolico molto importante: quello di difendere la memoria dei nostri cari dagli attacchi di chi pensa che “una storia possa essere raccontata in molti modi”, ma non accetta di confrontarsi con chi l’ha vissuta in prima persona. A tal proposito si è espresso anche il giornalista Sansonetti al Tg4, chiarendo che non ci sono molti modi per parlare di foibe e che le foibe sono una infamia. Per questo motivo, ringraziandolo per la sua presa di posizione, mandiamo la presente lettera anche a Sansonetti”.

“Come familiari di infoibati e testimoni diretti di quegli eventi – continuano i membri del comitato -, abbiamo offerto la nostra collaborazione al Rettore Montanari e al Ministro dell’Università, quale contributo (che, senza presunzione ma con consapevolezza, riteniamo indispensabile), alla ricostruzione storica di un periodo molto complesso, che troppo spesso si basa, esclusivamente, su quanto riportato da chi si è reso responsabile, o complice, di quei crimini”.

Il Rettore ha però ignorato la nostra proposta – concludono i membri del comitato – e il Ministro dell’Università ci ha chiesto di presentare un contributo ‘scientifico’. La Testimonianza è presente in ogni ricerca storica e quindi non abbiamo ben compreso cosa intendesse… Siamo purtroppo abituati al silenzio, a non avere possibilità di replica (tutti i nostri recenti tentativi di coinvolgere i media e non solo, sono stati vani). Sottoposti a censura, restiamo a guardare impotenti. Per questo La ringraziamo per la solidarietà e restiamo a Sua disposizione per portare la nostra testimonianza”.

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