I primi quattro mesi del 2022 si chiudono in maniera più che positiva per il Brunello di Montalcino, soprattutto grazie alle due annate d’esordio sul mercato, le Riserve 2016 e 2017, che hanno registrato ottimi risultati.
I numeri arrivano direttamente dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino che ha elaborato, su base Valoritalia, i dati sulla denominazione aggiornati ad aprile.
Dopo un 2021 da record, la 2016 prosegue la propria corsa in buona parte con una Riserva ormai in esaurimento: sono infatti circa 536 mila le bottiglie ancora da commercializzare, che rappresentano il 5% rispetto al totale prodotto e già venduto di un’annata tra le più premiati nella storia di Montalcino.
Produzione in calo, già sul mercato il 60% dell’annata 2017: prezzi in aumento
La nuova annata commerciale, che sconta una produzione nettamente inferiore a quella precedente, circa 2 milioni di bottiglie in meno, in soli 4 mesi ha già immesso sul mercato il 60% della propria consistenza iniziale rispetto al 53% nel pari periodo dello scorso anno.
“Con oltre 2 milioni di bottiglie in meno – ha detto il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci – per molti produttori sta diventando difficile riuscire a evadere le richieste del mercato. Ma per una denominazione come la nostra, che vuole progredire ancora sul fronte del valore e quindi del prezzo medio, può essere l’occasione per orientare l’offerta verso un posizionamento più alto”.