Il rettore Montanari: “L’uomo non è il padrone del mondo, dobbiamo imparare da altre forme di vita”
Questa mattina nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Siena il professor Stefano Mancuso, botanico di fama internazionale, ha tenuto una interessante lezione, intitolata “Il pianeta delle piante” e introdotta dal rettore Tomaso Montanari. Il professor Mancuso, nella sua attività di ricerca, si è concentrato molto sugli insegnamenti che possiamo trarre dal mondo vegetale per mettere in discussione il paradigma su cui si fonda la nostra società. L’Unistrasi, da sempre attenta alle tematiche che riguardano la diversità e l’ambiente, ha deciso di invitarlo per esporre le sue scoperte.
“Il multiculturalismo si può intendere in molti modi – afferma Montanari -, per esempio per abbandonare il mono-culturalismo del dominio maschile e pensare che le differenze tra gli umani siano fondamentali. Oppure pensando che ci siano anche altre civiltà, che non sia l’uomo il padrone del mondo e che abbiamo molto da imparare da altre forme di vita, più intelligenti di noi e che sono capaci di insegnarci il senso del limite, senza il quale non c’è futuro per questo pianeta”.
“La realtà è più complessa di quella che vediamo – spiega Mancuso -, le piante sono qualcosa di molto diverso rispetto a noi uomini. Per la nostra storia di superpredatori crediamo di essere il prodotto più raffinato dell’evoluzione, ma non è così. Le piante ci possono insegnare la capacità di sopravvivere, noi non ci siamo contraddistinti per queste capacità, l’idea della supremazia maschile bianca fa parte dello stesso modo di guardare la realtà, abbiamo un’idea dell’evoluzione di lotta da gladiatori, di competizione, invece è una questione di adattabilità, siamo una frazione irrilevante del pianeta, la competizione è del tutto minoritaria, la loro forza sta nella cooperazione e nelle comunità”
Inoltre l’Unistrasi, sempre con la consulenza del professor Mancuso, spera di realizzare preso nella sede di Palazzo Rosselli una innovativa Fabbrica dell’aria: “E’ un sistema botanico che utilizza le piante per depurare l’aria degli edifici – spiega Mancuso -. L’aria che respiriamo nei nostri edifici è una delle prime cause di mortalità. Ci sono poche piante nelle scuole e negli ospedali, la loro semplice presenza sarebbe in grado di migliorare la socialità dei ragazzi. Le piente ci possono insegnare a vivere in comunità”.
Le parole di Stefano Mancuso e Tomaso Montanari