Il tempo scorre, i movimenti rimangono, le incertezze pure. Sembra quasi un gioco del domino la già iniziata campagna elettorale a Siena per il 2023. Un tassello che si muove, tutti gli altri che si incastrano successivamente. Il problema è che quel tassello (il sindaco attuale) potrebbe non muoversi fino in autunno e quindi il “sottobosco” della politica attende.
La Gazzetta di Siena prova ancora ad analizzare la situazione.
CHI SALE
Francesco Frati – Ci pensa o no? Non è dato saperlo, ma ci limitiamo all’assenza di smentite e a un fatto: la scadenza del suo mandato da Rettore. Certo è un nome che non passerebbe dalle primarie tanto richieste almeno da una parte del centrosinistra e del Pd.
Pierluigi Piccini – Forse dalla prima fila è passato alla prima e mezzo, ma non è certo in seconda fila nel terzo polo civico, visto che è lui a dettare linea e strategia comunicativa, peraltro spesso sempre in prima persona. Insomma tutti gli indizi sembrano portare a un nuovo Piccini candidato a sindaco. Per ora.
Susanna Cenni – Prorompe sulla scena la parlamentare del Pd. Si è affrettata a smentire alcune settimane fa, ma la scadenza del 2023 coincide con il suo mandato a Roma e i Dem potrebbero giocare la carta di una donna conosciuta e esperta amministrativamente. Naturalmente sarebbe un candidato di bandiera, anche se la sua storia guarda più a sinistra che a Renzi. E il Pd cerca una donna…
Alessandro Masi – Il sindaco lo ha già fatto (a Sovicille) e viene da una storia, se pur di sinistra, non certo “estrema”. Masi sta sgomitando dai banchi dell’opposizione, provando a limitare la strabordante comunicazione di Valentini. Il Pd potrebbe avere la sua carta da giocare.
Massimo Vita – Da politico dice di non voler dialogare con l’amministrazione, da rappresentante di una onlus lo fa quasi tutti i giorni. Chissà cosa accadrà fra breve, quando la campagna elettorale sarà vera e propria. Si candiderà nelle primarie del centrosinistra?
STABILI
Luigi De Mossi – E’ il sindaco in carica e rimane in classifica. Ormai il mantra è conosciuto: scioglierà le riserve a ottobre.
Emanuele Montomoli – Se passasse lo schema centrodestra-centrosinistra-terzo polo per Montomoli gli spazi sarebbero oggettivamente ridotti, a meno che non diventi uno dei tre candidati, cosa che dovrebbe essere però un insieme di elementi. Fra cui, ad esempio, l’addio di De Mossi nel centrodestra o l’allargamento ai partiti del terzo polo civico. Non impossibile, ma difficile.
CHI SCENDE
Anna Ferretti –Potrebbe cedere il ruolo di donna del Pd a favore di Susanna Cenni.
Monica Barni – Opzione B per una donna del centrosinistra.
Riccardo Pagni – Fratelli d’Italia si tiene questa carta da giocare in caso di rivoluzioni, per ora non all’orizzonte.
Angelo Riccaboni – Ormai fuori classifica.
Fiorino Iantorno – In classifica, per simpatia.
Fabio Pacciani – L’ex rettore del Bruco e del Magistrato delle Contrade torna a essere vociferato qua e là come candidato del centrosinistra.
Michele Vittori – “Non mi candido“, lo ha ribadito a chiare lettere, spiegando il suo ruolo attuale, alla Gazzetta di Siena in una intervista che sveleremo a breve sulle nostre pagine.