Eppur si muove? Forse prevedendo un’estate a tutto Palio (e magari anche un settembre con il Palio Straordinario), la politica senese sta forzando la mossa. Manca ancora un’eternità al voto (un anno è un’era geologica visti i tempi), ma le fibrillazioni aumentano. La temperatura sembra essere destinata ad aumentare almeno fino a giugno, quando poi le dinamiche del tufo prenderanno il sopravvento e se ne riparlerà a ottobre. La Gazzetta di Siena continua il suo percorso, sempre fra il serio e il faceto (è bene sottolinearlo, perché qualcuno pare non capire): una panoramica a tutto tondo su quello che potrà succedere.
CHI SALE
Francesco Frati – Ad alcune testate ha detto di “non aver pensato a questa opportunità”, che sa tanto di “non smentisco né confermo”. L’ormai ex Rettore, probabilmente, attende una proposta che sia molto ampia e che non si limiti al Pd e cespugli vari o alle forche caudine delle primarie, pure volute da parte del centrosinistra. Sempre che Frati sia davvero convinto di scendere in campo in una campagna elettorale che si preannuncia non priva di veleni.
Pierluigi Piccini – Forse stimolato da qualche articolo della Gazzetta di Siena il Terzo Polo ha cominciato a far uscire qualche altro esponente, ma il ruolo di Piccini (non è un segreto) rimane in primissima fila. E’ lui la prima opzione nel caso che ex centrodestra, ex Pd, iscritti al Pd, ex alleati del Pd e compagnia civica varia non trovassero la quadra su un altro nome (Montomoli?).
Emanuele Montomoli – Il terzo polo non basta più: sembra questa l’idea del professore, stuzzicato magari dall’idea di correre ma non con una sola compagine. Del resto, non lo diciamo da adesso, il profilo di Montomoli piace da destra a sinistra e correre su un cavallo sulla carta non vincente non sarebbe cosa gradita. Anche perché, fin qui, gli approcci fra Pd e terzo polo sono sempre stati disastrosi. I Dem rischiano, stando a voci di corridoio, anche qualche ulteriore fuga, forse sempre verso il Terzo Polo, oltre quelle già avvenute: insomma passano gli anni, c’è il “solito” Pd.
Michele Vittori – Non ha gradito il ruolo di “pr” del Terzo Polo che la Gazzetta di Siena gli ha messo addosso, ma, al di là di un pizzico di ironia, non è né un segreto né un’offesa dire che abbia avuto colloqui per capire la reale portata elettorale del suddetto Terzo Polo.
Massimo Vita – Il rappresentante di una celebre onlus di Siena insiste: serve un centrosinistra allargatissimo anche al Terzo Polo, anche se questa opzione sta sbattendo ora contro il Pd che vuole presentare il marchio, ora contro il Terzo Polo Civico che non vuole il marchio dei partiti. Sarà davvero riuscito Enrico Letta a mediare fra le parti negli incontri avuti a Siena nel fine settimana? Vita, in ogni caso, sarebbe pronto per eventuali primarie.
STABILI
Luigi De Mossi – Si fa tutto dopo il Palio. Il mantra che i senesi attivano da giugno in poi è stato attivato dal sindaco: decide la sua candidatura a settembre o, in caso di Straordinario, a ottobre. Il centrodestra (fra una fibrillazione e l’altra) se ne faccia una ragione.
CHI SCENDE
Anna Ferretti – Piano B del Pd in caso di corsa in solitario o quasi. Con l’opzione donna che stuzzica ancora tanto.
Monica Barni – Piano B (o piano C?) del centrosinistra, ma resta qualche ostacolo interno ai Dem.
Riccardo Pagni – Resta il piano B di Fratelli d’Italia in caso di addio di De Mossi. Se ne riparla dopo il palio.
Angelo Riccaboni – Ormai fuori classifica.
Fiorino Iantorno – Come sopra.