L’imprenditore: “Sono tranquillo, anzi verranno anticipati alcuni temi che emergeranno dall’inchiesta di Genova, che ha già smentito l’esistenza dei festini”

Si terrà il 20 ottobre presso il tribunale di Grosseto l’udienza per la querela che la “Iena” Antonino Monteleone e l’ideatore della trasmissione Mediaset “Le Iene” Davide Parenti hanno presentato nei confronti di Antonio Degortes, riferita ad alcuni video e alcuni testi contenuti nel blog “Dito nell’occhio”, realizzati dallo stesso imprenditore in riferimento al caso David Rossi e ad altri temi.


Secondo i due querelanti, Degortes, durante alcuni video di “Dito nell’occhio”, avrebbe utilizzato parole ritenute offensive. Fra queste, si legge negli atti, “Antonino Monteleone, un giornalista che ritengo più adatto a Novella Duemila che a un giornalismo d’inchiesta”. Oppure, durante le trasmissioni di Italia Uno secondo Degortes, si “omettono particolari importanti”. Ed ancora: “Non ci si può trincerare nella ricerca della verità per fare dieci puntate delle Iene, caro Monteleone, ne bastava una, dicevi che c’era questo e andavi in Procura e consegnavi gli atti”.

Altro passaggio contestato: “La verità si ricerca e bisogna parlare con chi sta facendo le indagini senza incappucciati né falsi filmati”. Ed ancora: “Con questa sorta di ricerca della verità stanno danneggiando anche l’immagine della città” e “Le Iene fanno risultare delle verità”. Inoltre ci sono alcuni riferimenti ai profili Facebook: Degortes avrebbe infatti condiviso un articolo della giornalista Selvaggia Lucarelli, nel quale si smentisce la ricostruzione fatta dalle “Iene” sulla strage di Erba. E ancora viene contestata la pubblicazione di una lettera aperta al presidente Fondazione Mps in cui si chiedeva di querelare le Iene che “hanno pubblicato quella che non è un altro che una bufala, una delle tante fake news”. Fra le altre cose, l’invito di Degortes rivolto a Monteleone: “Bisognerebbe tu facessi giornalismo reale” o il riferimento a testimoni nelle trasmissioni che sarebbero “pregiudicati, incappucciati, non affidabili”.


“Sono assolutamente tranquillo – dice Antonio Degortes – anzi sono contento della fissazione dell’udienza, perché anticiperemo alcune tematiche che sono e saranno affrontate dalla Procura di Genova, che sta indagando proprio sulle trasmissioni delle Iene. Intanto Genova, con la richiesta di archiviazione dell’indagine nei confronti dei Pm di Siena, ha già smentito l’esistenza dei festini a base di escort e droga”.

“Siamo tranquilli – conferma il legale di Degortes Roberto Martini – negli atti non ci sono elementi particolari e dimostreremo l’assenza di ogni affermazione diffamatoria. Inoltre per alcune dichiarazioni di Degortes la querela è stata addirittura presentata fuori dei termini previsti”.

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