Vitale: “Diventa difficile trovare personale”

Ristoranti, bar, pizzerie e pasticcerie hanno ripreso la propria attività a pieno ritmo dallo scorso 26 aprile, con la possibilità di servire ai tavoli solo all’esterno e dal 1 giugno anche all’interno. Il settore ha registrato subito una buona ripresa: la voglia di uscire e mangiare fuori era tanta e i locali si sono subito riempiti di clienti. In questi giorni ha iniziato a muoversi anche il turismo, sia italiano che internazionale, seppur con le dovute cautele. La stagione è quindi iniziata ufficialmente, ma i ristoratori faticano a trovare personale.

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Ripresa buona ma non si trova personale

Il settore della ristorazione è stato uno dei più penalizzati dalla pandemia. Dopo mesi di chiusura o di apertura limitata all’asporto e al delivery, finalmente si può tornare al ristorante con amici e parenti. “La voglia di uscire è tanta” racconta Marco Vitale, presidente ristoratori Fiepet Confesercenti Siena “e da subito abbiamo registrato buoni numeri. Magari a Siena i ristoratori si sono visti un po’ più penalizzati per via delle cene e dei ritrovi di contrada, ma chi ha lavorato bene ha comunque ottenuto buoni risultati”.

In fase di riapertura, tuttavia, molti ristoratori si sono trovati di fronte a un problema di non poco conto: il reperimento del personale. Il principale motivo per cui non si trovano persone disposte a lavorare in questo settore, secondo il presidente Fiepet, è legato al reddito di emergenza, che alcune persone percepiscono da mesi a causa della pandemia. “Diventa difficile trovare personale” commenta Vitale “quando da mesi si percepisce un reddito di emergenza da 700 euro al mese, a cui spesso si sommano alcuni extra a nero, magari nel fine settimana. Alcuni arrivano a prendere 1100-1200 euro al mese lavorando sedici ore a settimana”. A conti fatti, non c’è convenienza ad avere un contratto regolare con tanto di contributi da versare. Il problema riguarda più o meno tutte le mansioni: cuochi, aiuto cuochi, camerieri e lavapiatti.

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Il tentativo di Confesercenti per aiutare i ristoratori

Consapevoli di questa difficoltà, la Confesercenti Siena ha creato uno spazio gratuito sul proprio portale online, “Cercasi Cameriere: Ti interessa?”, dove favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta in questo tipo di lavoro. L’impresa, tuttavia, non è semplice. “Molti ristoratori, come me” racconta Vitale “hanno dovuto sacrificare il loro poco tempo libero per coprire i turni che solitamente facevano i dipendenti. Chi ha avuto la fortuna di continuare a lavorare anche durante i periodi di chiusura, con asporto e consegne a domicilio, e ha fatto girare i dipendenti, anche se per poche ore, compensando con la cassa integrazione, oggi può contare sul suo staff. Destino ben diverso per chi nei mesi scorsi non ha potuto far lavorare nessuno o chi lavora con dipendenti stagionali. Sono molti i ristoratori a trovarsi in difficoltà”.

Servono sostegni per la ristorazione, non solo economici

Per tornare ad avere domanda di lavoro nel settore della ristorazione è necessario dare delle agevolazioni per facilitare le assunzioni. Secondo Vitale quello che serve è “uno sgravio completo dei contributi e il blocco del reddito di emergenza per chi veramente vuole lavorare”. “Sarebbe sufficiente avere un database con tutte le offerte di lavoro e uno con le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza o di emergenza. Dopo la seconda chiamata, se la persona non accetta, non dovrebbe più percepire questo reddito. Oggi con un click si fa tutto, senza bisogno di complicarsi la vita con procedure burocratiche più lunghe e lente”.

Poche ma fondamentali le risorse necessarie al settore della ristorazione per ripartire: “professionalità, corsi di formazione e impegno e coscienza da parte dei giovani”. “Senza sacrificio non si fa niente” aggiunge Vitale a proposito delle nuove leve che iniziano a lavorare in questo settore. “Purtroppo sono sempre di più i giovani che iniziano a lavorare, in questo settore come in altri, con la presunzione di saper fare tutto e con l’aspettativa di stipendi alti, mentre in realtà hanno ancora tutto da imparare. E’ necessario far capire loro che nulla gli è dovuto e che, al contrario, devono conquistarsi tutto”. Ripartire, quindi, dal valore del lavoro, riscoprendo nella ristorazione un mestiere fatto di regole, principi e arti tutte da imparare. Uno dei settori più tipicamente italiano, in cui oggi è stranamente difficile trovare lavoratori.

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