La richiesta della procura di Genova
E’ stata chiesta dalla procura di Genova l’archiviazione per i tre pm di Siena Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi, titolari del fascicolo David Rossi e stati indagati per falso aggravato.
Ai tre, i colleghi della procura di Genova, contestavano la mancata verbalizzazione della perquisizione,https://www.gazzettadisiena.it/david-rossi-i-due-pm-senesi-interrogati-dalla-procura-di-genova/ con annessa ispezione informatica e sequestro dell’ufficio dell’ex capo della comunicazione di Rocca Salimbeni. Competente per giudicarli il tribunale di Genova, che ha disposto l’archiviazione nei loro confronti.
“E’ chiara la convinzione della procura di Genova che non è mai stato commesso alcun reato da parte dei pm sensi: questa è la prima evidenza” si legge sulla Richiesta di archiviazione della procura di Genova.
“L’ipotesi di accusa era di attestare con un verbale il primo accesso all’ufficio di Rossi e che in tale occasione i pm avrebbero toccato o spostato oggetti senza appunto redigere un verbale. La richiesta di archiviazione è lapidaria sul punto: ‘l’indagine ha permesso di accertare che tutto quello che è stato rinvenuto nel corso del sopralluogo è stato acquisito agli atti del procedimento e quindi nulla è stato occultato’. Dunque non v’è stato alcun occultamento od omissione anche sotto il profilo della condotta oggettiva”.
“L’indagine genovese ha fatto inoltre definitivamente chiarezza su altri due pretesi ‘misteri’, che invece tali non sono:
a) La foto e i filmati che sarebbero ‘spariti’ dal fascicolo della procura emersa in una trasmissione di ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti: molto semplicemente, tali foto e filmati non erano mai state trasmesse della Questura alla Procura, alla quale avevano inviato solo le foto a loro avviso migliori. Come scritto nella richiesta di archiviazione, quindi, ‘non v’è stata alcuna sparizione o sottrazione di materiale fotografico’.
b) L’altra questione della cancellazione di immagini dalla pendrive, relativa alle immagini di un’altra telecamera che ritraeva due soggetti uscire dalla Banca. Anche in questo caso le indagini hanno accertato che la cancellazione ‘risale sicuramente a prima che la pendrive venisse trasmessa dalla Questura alla Procura di Siena’. La procura di Genova ha poi individuato e interrogato le due persone raffigurate nel filmato, che erano due dipendenti della Banca considerate evidentemente estranee rispetto alla vicenda”.
“Per quanto riguarda infine i pretesi ‘festini’ – prosegue la nota -, la richiesta di archiviazione ribadisce il giudizio della procura di Genova sulla inattendibilità sia intrinseca (essendosi il teste espresso in termini generici ed imprecisi) sia estrinseca (non avendo i pochi elementi forniti dal dichiarante trovato alcun riscontro) del soggetto che ne aveva parlato. Ciò a tacere del fatto che nei confronti dello stesso teste sono state presentate svariate querelle per diffamazione”.
“Infine – si legge in conclusione -, occorre rivelare come sia, in lingua italiana, improprio e generatore di equivoci, l’uso del termine ‘manipolare (dal latino manipulus)’ riferito all’azione dei magistrati. Manipolare, tra le varie accezioni, indica anche un’azione diretta ad alterare o falsare dati, mentre le risultanze investigative hanno escluso in modo categorico che i ppmm abbiano, anche minimamente, alterato o falsato alcunchè avendo compiuto atti che rientravano nell’esercizio delle loro funzioni”.