green pass scuola

Sono tanti i docenti che hanno risposto positivamente all’obbligatorietà del Green Pass per accedere agli istituti scolastici. Ecco cosa hanno detto

Sarà un anno scolastico sotto il segno del Green Pass per docenti e personale Ata, messi di fronte a poche alternative: chi è vaccinato non avrà alcun problema chi non lo è potrà accedere agli istituti scolastici solo esibendo l’esito di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore, esenti invece i soggetti fragili.

Tra gli insegnanti delle scuole senesi non sembra comunque accendersi alcuna polemica, sottolineano invece come il certificato verde sia un presupposto fondamentale per la ripartenza delle lezioni in presenza.

“Bisogna chiedersi qual è il nostro obiettivo per quest’anno? Se si vuole tutelare la salute pubblica e il diritto allo studio e quindi garantire la scuola in presenza e in sicurezza il Green Pass rappresenta lo strumento prioritario, anche se non è l’unico – ha parlato così Stefania, insegnante per diversi anni al Sarrocchi – a quello infatti vanno aggiunte le solite precauzioni del distanziamento, gli interventi sugli edifici, l’areazione dei locali, insomma tutte le misure del caso”.

Una polemica, quella sollevata in questi giorni tra i professori che rifiutano la vaccinazione, che non sembra coinvolgere gli insegnanti senesi: “Tantissimi hanno risposto a questa chiamata di responsabilità vaccinandosi sin dall’inizio, perché la libertà di scelta di ognuno di noi ricade sugli altri. Sono veramente poche le persone che non erano riusciti a farlo, alcune tra le quali oltretutto perché soggetti fragili. Anche osservando i dati, in Toscana siamo all’84% di docenti vaccinati, quelli che non lo hanno fatto sono davvero una minima percentuale”.

Il vaccino l’ho fatto, come del resto tutti i miei colleghi perché abbiamo dei doveri etici e morali nei confronti dei nostri alunni – ha detto Manola, prossima docente all’Arnolfo di Cambio in Colle Val D’Elsa – spesso lavoriamo in condizioni proibitive, quest’anno eravamo in una classe molto piccola, io essendo un’insegnante di sostegno ero molto a contatto con i ragazzi. E’ vero – ha ammesso – non mi piace il concetto di obbligo, credo che si debba lasciare la libertà alle persone, perché ci sono casi personali e privati. Ma tra i docenti tutti o quasi ci siamo sottoposti al vaccino anzi, siamo stati tra i primi quindi non penso ci saranno grandi problemi nel gestire il Green Pass”.

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