Giampaolo Betti, coordinatore dei presidenti delle società di contrada parla così dell’entrata in vigore del Green Pass

“Stiamo cercando di organizzarci, di capire bene le normative e di adeguarci”. Giampaolo Betti, coordinatore dei presidenti delle società di contrada parla così dell’entrata in vigore del Green Pass, strumento che, gioco forza, costringe, per l’ennesima volta, a modificare le abitudini nelle contrade.

Ieri sera tutti i presidenti si sono riuniti, c’era anche il Governatore dell’Oca Francesco Cillerai come referente del Magistrato delle Contrade, per fare il punto della situazione e stabilire quelli che dovranno essere i comportamenti da tenere da domani in poi.

“Ci siamo trovati ieri sera – conferma Betti -, ma è stato solo un incontro preliminare, ne seguiranno altri, perchè ancora sono molte le cose da capire. C’è una legge a livello nazionale e noi non possiamo che applicarla, volenti o nolenti. Le società di contrada sono assimilate ai circoli ricreativi, quindi dovremo seguire le stesse regole che valgono per loro.

Il Green Pass sarà obbligatorio per chi fa servizio al bar o in cucina. Diciamo che finchè l’attività delle contrade si potrà svolgere all’aperto saremo “salvi”, il problema semmai si presenterà in caso di doversi spostare al chiuso, a causa del maltempo, per esempio. Poi, ovviamente, ci sarà da ripensare l’attività invernale, ma mi auguro che tra un paio di mesi la situazione sia più chiara.

Comunque, ripeto, ci sono ancora molte cose da capire. Chi dovrà controllare, per esempio. Al momento, secondo la normativa, possono farlo il Priore della Contrada e il Presidente di società, ma è ovvio che serviranno delle deleghe per qualche membro del Seggio o del Consiglio”.

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