L’Unisi ha ottenuto importanti finanziamenti dal Ministero dell’Università

Sono dedicati rispettivamente all’uso di prodotti bio-based in agricoltura e allo studio sull’ascesa dell’istruzione di massa in Italia e in Spagna nel periodo della tarda industrializzazione due progetti, recentemente portati a compimento all’Università di Siena, finanziati dalla Fondazione CRUI e dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito di “Go for IT”, per il sostegno e la promozione della specializzazione post dottorale.

Si tratta dei progetti: “Distillato di legno per un’agricoltura sostenibile” coordinato dal professor Stefano Loppi, del dipartimento di Scienze della Vita, e guidato dalla dottoressa di ricerca Viviana Maresca; e “A human-capital century for Southern Europe? The rise of mass education in Italy and Spain: 1840–1940” coordinato dal professor  Michelangelo Vasta, del dipartimento di  Economia politica e statistica, e realizzato dalla dottoressa di ricerca Vania Licio.

Grazie al programma ministeriale le due dottoresse hanno potuto portare avanti per un anno il loro studio sia in Italia, che presso le università di Lisbona e di Barcellona.

Durante il progetto “Distillato di legno per un’agricoltura sostenibile” è stato testato il distillato di legno, un sottoprodotto dell’utilizzo della biomassa legnosa per la produzione di energia elettrica e termica attraverso la pirolisi, come biostimolante nei confronti di alcune piante di interesse agronomico coltivate nel Mediterraneo. L’uso di prodotti bio-based in agricoltura è infatti di fondamentale importanza al fine di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi quali i fertilizzanti, senza intaccare la resa, ma anzi se possibile incrementandola e favorendo la biodiversità degli ecosistemi.

Il progetto “A human-capital century for Southern Europe? The rise of mass education in Italy and Spain: 1840–1940” ha preso in esame la tarda industrializzazione registrata da nazioni come Italia e Spagna, a partire dalla seconda metà del XIX secolo; questa si è realizzata in un contesto opposto a quello che secondo Allen permise la trasformazione tecnologica che portò alla Rivoluzione Industriale in Gran Bretagna a partire dalla metà del 1700. Bassi salari e disponibilità di lavoro non qualificato, da un lato, e alto costo dell’energia con scarsità di carbone e di capitale umano, dall’altro lato, potrebbero aver influenzato la creazione di innovazione con conseguenti effetti sul processo di industrializzazione e crescita economica nel sud dell’Europa.

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