Sarà Paolo Saporiti, chitarrista, cantante e compositore, il protagonista di un live giovedì 18 maggio alla Birreria Bader, in via Pantaneto

Chitarrista, cantante e compositore, Paolo Saporiti propone un progetto musicale ampio, dominato dalla cura per i dettagli sonori, dalla profondità dei testi e da una voce calda ed evocativa che, negli anni, hanno portato alla composizione di sei album solisti, un fortunato live in trio (con Alberto A. Turra e Lucio Sagone) e il progetto “Todo Modo” con i ‘compagni di viaggio Xabier Irondo e Giorgio Prette (Afterhours).

Dopo la ristampa in HD dei dischi precedenti (“L’ultimo ricatto”, “Paolo Saporiti”, “Bisognava dirlo…”), Paolo Saporiti è al lavoro su un nuovo progetto discografico: un doppio cd che conterrà una ventina di brani, registrato presso l’etichetta ligure OrangeHomeRecords, sempre da Raffaele Abbate e distribuito da Believe Music Italia, con un ampio e rinnovato parterre di collaborazioni che va da Stefano Cabrera degli GnuQuartet (Meta, De Gregori, Bersani, Marcoré ecc.) a Mario Arcari (De Andrè, Paoli, Capossela). Un album solido, che punta a divenire una pietra miliare del repertorio cantautorale folk italiano, con sonorità dilatate, intimiste, e da portare live in maniera versatile.

Milanese, prossimo all’uscita di un doppio cd “La mia falsa identità”, che conterrà una ventina di brani, registrato presso l’etichetta ligure OrangeHome Records, porterà in scena uno spettacolo di circa un’ora in acustica, chitarra e voce.

“C’è un grande ritorno di questo modo di fare musica, con un impatto più intimo, del cercarsi i luoghi in cui potersi esprimere, vuoi per i cachet ormai insostenibili per fare musica dal vivo con i musicisti ma anche per una strada diversa che la musica, probabilmente, sta prendendo dopo la pandemia, fuori da schemi strutturati”.

Nato a Milano, dove ha lavorato per molto tempo, è autore di un progetto musicale ampio, dominato dalla cura per i dettagli sonori, dalla profondità dei testi e da una voce calda ed evocativa che, negli anni, hanno portato alla composizione di sei album solisti, un fortunato live in trio (con Alberto A. Turra e Lucio Sagone) e il progetto “Todo Modo” con i ‘compagni di viaggio’ Xabier Irondo e Giorgio Prette (Afterhours).

Ma il vero racconto riguarda la strada che ha portato Saporiti a Siena; un’intesa nata prima e durante il Covid nelle colline subito intorno a Siena, a Vico d’Arbia.

“Un scelta che piano piano sta diventando una scelta radicata, comporre e lavorare qui è, quasi inutile dirlo, più semplice. Da questa terra è iniziato il mio anno zero della musica, una maniera differente di fare e creare musica, più intimo, più riflessivo, più qualitativo. Ma questa è una  prerogativa che ho riscontrato anche in altri colleghi. La pandemia ci ha insegnato a non farci mangiare più dal tempo e dall’ansia a favore di un prodotto più pensato e creato con ancora più attenzione. E’ questo stato di ricerca che, in un certo senso, mi ha fatto incontrare questo locale, dove cura e passione si incontrano in ogni dettaglio”.

Che serata ci possiamo immaginare?

“Una sorta di preview di quello che verrà dato in pasto agli ascoltatori tra qualche mese. Un racconto dove emerge la consapevolezza del mio percorso che riesce a prendere forma in maniera nuova, fondendo l’amore per la musica e la mia esperienza teatrale. Porterò sul palco una bella parte della mia storia personale e artistica, fondendo varie esperienze nella forma che amo di più, la musica. Vengo da una storia anglofona, da Neil Young a Radiohead a James Taylor al grunge. Una musica riflessiva che ti può permettere di portarti a casa qualcosa. Qualche cover, Cohen e se la serata prenderà la piega giusta anche qualcosa di Springsteen”.

Eleonora Mainò
Nata sotto il segno dei pesci. Narratrice di storie di polvere e provincia e uomini di cavalli. "L'aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo" ( proverbio arabo)

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