“Mio fratello. Tutta una vita con Peppino”. Si intitola così il libro scritto da Giovanni Impastato in ricordo del fratello ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978

 “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino”. Si intitola così il libro – memoria, scritto da Giovanni Impastato in ricordo del fratello ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 e voluto per raccontare la vita di quello che è stato un eroe, precursore del cambiamento in una Sicilia assediata da ‘cosa nostra’.

Il libro, edito da Libreria Pienogiorno, è stato presentato nei giorni scorsi nel “Giardino Segreto” del Tribunale di Siena durante un evento organizzato da Arci Siena che si inserisce nell’ambito del progetto DI.LE.DE finanziato con il contributo di Giovani Sì – Regione Toscana L.R. 11/99.

“Ho voluto scrivere questo romanzo – spiega Giovanni Impastato – perché sentivo che c’era ancora qualcosa di non scritto sulla figura di Peppino. Infatti, qua troviamo i racconti di un’infanzia, le immagini di una memoria al fianco di mio fratello. Un racconto che fa emergere una figura, se vogliamo, più sensibile di Peppino Impastato. Un racconto di un bambino impaurito da una Sicilia devastata sotto i colpi della mafia e poi quell’uomo che con coraggio volle lanciare un segnale forte a tutta la popolazione. Non solo, Peppino è stato anche un grande ecologista, un giovane ragazzo impegnato politicamente che voleva rendere il mondo un posto migliore. Il romanzo si conclude al 9 maggio 1978, ovvero quando mio fratello fu ucciso. Una decisione voluta per non intraprendere quella strada insidiosa fatta da depistaggi, errori da parte dello Stato, per non distogliere lo sguardo dalla figura straordinaria che era Peppino Impastato. Questo romanzo, oltre a tenere viva la memoria di mio fratello, sarà un lascito per i miei nipotini e per le nuove generazioni, perché saranno loro a dover ricordare che cosa è stata la mafia”.

“Sono soddisfatta – commenta Serenella Pallecchi, presidente di Arci Siena aps – di aver avuto ospite un personaggio come Giovanni Impastato, testimone e vittima collaterale della mafia. Un’occasione per ricordare la figura del fratello, Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 ma che, prima di tutto, aveva combattuto fortemente quella che per i siciliani era stata una vera e propria tirannia. L’evento, si inserisce perfettamente all’interno delle iniziative di Arci Siena aps che da sempre è promotrice di attività rivolte alla lotta contro la mafia. Ringrazio, per l’occasione, Delio Cammarosano, che ci ha offerto gentilmente lo spazio de “il Giardino Segreto” del Tribunale di Siena, dove abbiamo potuto svolgere la presentazione del nuovo libro di Giovanni Impastato”.

Il libro ‘Mio fratello. Tutta una vita con Peppino’ ripercorre la giovane vita del ragazzo diventato una delle figure simboliche nella lotta contro la criminalità organizzata partendo dalla nascita di Peppino a Cinisi, comune della città metropolitana di Palermo. Qui i fratelli Impastato crescono in una famiglia legata alla mafia locale di cui fanno parte anche il padre Luigi e lo zio, Cesare Manzella, capomafia del paese e uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga una delle maggiori fonti di denaro e potere per la criminalità organizzata in Sicilia. Il volume racconta, così, attraverso la testimonianza in prima persona di Giovanni, l’inizio di una storia di lotta contro la criminalità organizzata che si è interrotta tragicamente nel 1978 con l’uccisione di Peppino Impastato ma che, andando avanti negli anni, ha finito per intrecciarsi alla storia del nostro Paese svelandone spesso complicità e oscurità.

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