Policlinico

La campagna di crowfunding è stata lanciata da Elena Toppino in memoria del marito Uberto Ardovini, scomparso 18 mesi a causa di una fibrosi polmonare

Un bel gesto di generosità e un aiuto concreto per la ricerca sulle malattie rare dell’apparato respiratorio. È questo il significato più importante della donazione effettuata all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese dalla signora Elena Toppino in memoria del marito, Uberto Ardovini, da sempre impegnato in politica e nel sociale, e venuto a mancare 18 mesi fa dopo aver combattuto contro la fibrosi polmonare idiopatica.

Grazie ad una campagna di crowfunding voluta da tanti amici della famiglia, è stato portato avanti il progetto “Il cielo di Uberto”, con la realizzazione di un’area attrezzata per i bambini nel giardino pubblico di Borgo Allegri a Firenze e, una parte dei fondi raccolti, circa 8mila euro, sono stati donati al Centro di riferimento regionale per le Malattie Rare Polmonari e Trapianto di Polmone dell’Aou Senese, diretto dalla professoressa Elena Bargagli.

“Credo fortemente nella ricerca e nei medici che ogni giorno dedicano la propria vita per trovare cure e terapie che possano guarire o migliorare la vita dei loro pazienti – ha detto Elena Toppino -. Ho toccato con mano la professionalità della professoressa Elena Bargagli che è stata molto vicina a mio marito nei momenti della malattia. Nel mondo medico non c’è futuro senza la ricerca. La cifra che consegniamo al Centro è un passo in più per cercare uno spiraglio di luce in malattie per cui, ad oggi, non esiste cura. Lo dobbiamo ad Uberto, a tutti i malati di malattie respiratorie e alle loro famiglie”.

“Grazie di cuore alle famiglie Toppino e Ardovini – commenta Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese – che pur in un momento di profondo dolore hanno trovato la forza per trasformare il dolore in azione concreta per aiutare altre persone attraverso un sostegno all’attività di ricerca”.
Un ringraziamento particolarmente sentito anche dalla professoressa Bargagli: “Gesti così belli ci spingono ad andare avanti impegnandoci al massimo sia nell’assistenza che nella ricerca, al fianco dei nostri pazienti e ai loro familiari”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui