Il commento del vicesindaco Bartoli: “È comunque un traguardo che da lustro a tutto San Quirico e alla Val d’Orcia”
Non sarà San Quirico d’Orcia la Capitale Italiana del Libro 2023. La cittadina senese, che era candidata insieme a Firenze, Lugo (Ra), Nola (Na) e San Salvo (Ch), è stata battuta al fotofinish da Genova, proclamata stamattina con una cerimonia che è svolta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma. All’evento erano presenti il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano; il Direttore generale della DG Biblioteche e Diritto d’Autore, Paola Passarelli; il presidente della Giuria, Francesco Perfetti; il presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Marino Sinibaldi, con i vari rappresentati delle città in lizza che invece si sono collegati da remoto.
La capitale italiana del libro è stata istituita nel 2020 ed è una città designata ogni anno dal Consiglio dei Ministri che, nell’arco di un anno, ha la possibilità di organizzare eventi e manifestazioni finalizzati alla promozione della lettura. “Non sarò breve, lo premetto. Le emozioni e le cose da dire sono tante ed ancora un po’ confuse, ma siamo arrivati all’epilogo di una bellissima esperienza, di un traguardo quanto mai inaspettato” ha commentato il vicesindaco Marco Bartoli sui social. “Non era nemmeno scontato che San Quirico potesse essere tra i 6 finalisti, considerato anche i numeri non irrilevanti delle quattordici contendenti. Sarebbe stato bello e molto più soddisfacente essere qui a scrivere parole diverse, che non lasciassero un poco di amaro in bocca. Non nascondo che ci avevo creduto, sperato, che il Ministro oggi potesse pronunciare il nome di San Quirico d’Orcia, come vincitore di questo ambito premio, e non mi ha lasciato indifferente il fatto che non abbiamo ottenuto la massima onorificenza“.
“Abbiamo lavorato duramente – scrive Bartoli -, per avere la possibilità di sedere al tavolo dei pretendenti alla vittoria. Nessuno, quasi un anno fa ormai, avrebbe pensato che un piccolo Paese, come il nostro, avrebbe potuto competere e tenere testa a grandi centri, a grandi realtà, dove la Cultura, e non solo, hanno un peso diverso. È stata un’impresa titanica, un impegno che ci ha portato a riflettere su noi stessi e su cosa potessimo fare per il nostro Paese. Per dimostrare ancora una volta che di Cultura, con la C maiuscola, si vive! Questo è un traguardo che da lustro a tutto San Quirico e alla Val d’Orcia, perché non eravamo soli e non lo siamo mai stati. Anche se con un iniziale scetticismo, questo dossier ha riacceso in tutti la voglia di fare, di proporre e di stare insieme. Dentro a questo dossier – continua -, oltre ai molti interventi, iniziative, progetti ed eventi, c’è una nota importantissima, c’è tutto San Quirico; con le sue Associazioni, le sue Istituzioni, il suo Consiglio Comunale, le sue due Librerie (definirle eroiche è sminuire il loro lavoro), ma non solo: c’è un’intera Area e potrei azzardare un’intera Regione, che grazie al Governatore ci ha accompagnato e seguito fin dagli albori del progetto. Certo, la designazione a Capitale Italiana del Libro ci avrebbe cambiato non poco le possibilità di realizzare i progetti – dobbiamo essere anche venali alle volte -, ma non sarà certo questo a rallentare il nostro impegno, il mio soprattutto, nel mantenere fede agli impegni, alle iniziative e alle promesse fatte. Perché abbiamo dimostrato quanto sia importante il capitale umano“.
“Eravamo in finale – conclude – e questo per me, già, è stata una vittoria e mi fa, o meglio, ci fa dire: siamo comunque capitale del libro. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro lavoro, del nostro impegno e del nostro Paese per quello che abbiamo fatto e che comunque faremo, perché questo non era un punto di arrivo ma un punto di partenza. Porteremo avanti, con le nostre forze e con l’aiuto anche di altri Enti, quello che avevamo ideato, rivisto, purtroppo, nel budget, ma di una cosa sono sicuro, faremo comunque la nostra figura! Grazie anche a chi mi è stato vicino o ha fatto sentire il proprio supporto, è segno che abbiamo smosso qualcosina ed abbiamo fatto, davvero, qualcosa di importante. Non sono parole a caso e di rito, ma San Quirico c’era, c’è e ci sarà!”.