Presentato il romanzo Gelidi Abissi di Massimo Gagliardini: il Titanic torna a vivere tra le pagine dell’autore senese

Una vera e propria impresa ‘titanica’, un romanzo che ha attraversato una gestazione lunga ben 6 anni e che ha richiesto un approfondito studio della materia per venire alla luce. Gelidi Abissi è l’opera prima dello scrittore senese Massimo Gagliardini, che sabato scorso è stato presentato in una Sala delle Lupe incantata dal racconto di come questo romanzo storico-noir ha preso vita.

La storia è ambientata nel 1912, su quel Titanic definito ‘inaffondabile’ e che invece ha segnato una triste pagina di cronaca che tutto il mondo ricorda. Gagliardini ha voluto unire una minuziosa ricostruzione storica, con la narrazione di un thriller mozzafiato, il tutto condito con una particolarità dei personaggi che porta il lettore ad una conoscenza profonda, tanto da rivere se stesso in alcuni di loro.

Sono oltre 30 i volumi sul tema che sono stati consultati per studiare vicende tecniche e sociali del Titanic. Fondamentale, però, è stato l’incontro con il professor Claudio Bossi, massimo esperto nazionale sul tema e tra i più importanti al mondo. Gli studi di Bossi vanno dai più tecnici a quelli strettamente biografici che raccontano cenni di vita di chi, in quella notte del 1912, si trovava sulla famosa imbarcazione.

“Il libro di Massimo è ineccepibile da punto di vista storico. Nel corso della stesura di un capitolo, Massimo mi chiamò chiedendomi: ‘se io esco da quella cabina, giro a sinistra, dove sbuco?‘ Ecco, questo per far capire che lui voleva attenersi alla sacrosanta verità. Un sabato, siamo stati un’ora al telefono perché voleva capire se la vetrata di una sala era trasparente o opaca”.

Il libro di Massimo Gagliardini, presentato dal sindaco Luigi De Mossi, fa incontrare la verità del romanzo storico con la fiction del giallo, riuscendo a creare un prodotto che culla il lettore in un mondo concreto e onirico al tempo stesso.

Le parole dell’autore Massimo Gagliardini

Arianna Falchi
Penna e cuore, dal 1991. Credo nella potenza delle parole, unica arma di cui non potrei mai fare a meno. Finisco a scrivere sui giornali un po' per caso, ma è quella casualità che alla fine diventa 'casa' e ho finito per arredarla a mio gusto. Sono esattamente dove vorrei essere. Ovvero, ovunque ci sia qualcuno disposto a leggermi.

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