Il candidato della Lega per la Provincia di Siena denuncia la situazione dei trasporti ferroviari e delle strade senesi

Che in settant’anni le infrastrutture senesi siano progredite solo occasionalmente è un dato di fatto. Su di esse il giudizio è di insoddisfazione a ogni livello. Treni a combustione diesel, inquinanti, sporadici e che vengono rifiutati come vettore dalla stessa popolazione residente, un’alta velocità concessa con il passo del gambero e solo in cicli elettorali.

Interi tratti stradali interrotti a tempo indeterminato. Autobus vecchi e sporchi sono al momento l’unica offerta in alternativa all’immobilismo.

Incapacità gestionale unita alla volontà di non far prendere coscienza alla collettività anche dell’importanza di un aeroporto che comunque, persa la licenza, diventa opzione eventuale per tempi superiori ai due anni.

Strade mai concluse o pericolose che uniscono Siena ai tre capoluoghi toscani più vicini per le quali l’unica aspettativa è riguardo al manto stradale che viene sostituito quando assomiglia a un corrugato africano e guarda caso in coincidenza di elezioni. Capoluogo sulla direttrice Due Mari, ossia una strada importante che ancora non è completata.

E non finisce una certa politica, quella colpevole di tutto ciò, che accorre intorno ai cantieri per spartirsi la speranza di trovare un briciolo di consenso, non con soluzioni ai problemi ma con due selfie da postare su internet.

Ma non hanno capito che i senesi sono stufi? Oppure sono ancora convinti che le persone siano stupide e in questo confidano?

Questa l’analisi sulle infrastrutture senesi di Riccardo Galligani, candidato della Lega per la Provincia di Siena che aggiunge:

Una situazione incresciosa. Un motivo all’isolamento imprenditoriale della città e la magra soddisfazione di chi dice che questo isolamento ha tutelato l’habitat naturale.

La nuova Regione Toscana a guida Susanna Ceccardi, potrà finalmente dare realizzazione a quelle opere sino ad adesso bloccate da ideologizzazioni strumentali e miopi visioni di convenienza elettorale, anche intavolando nuovi accordi e patti con gli enti di gestione.

Per questo dobbiamo iniziare da subito a ricercare intese che portino al miglioramento del raccordo per Firenze, alla più rapida ultimazione della Siena-Grosseto e al raddoppio della tratta ferroviaria direzione Nord.

Servirebbero tuttavia anche quei patti bipartisan sull’intero territorio che diano respiro ad una visione di sviluppo infrastrutturale che vada al di là di un’unica legislatura e che anche qualcuno nel centrosinistra aveva provato a valutare fino all’ennesimo passo indietro dettato da opportunità di partito. Siena, l’intera sua Provincia, meritano di più”.

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