Intervista al candidato della coalizione civica, che ha in mente due nuovi impianti di risalita
Non ha nascosto una certa soddisfazione, il candidato civico Piero Pii, dopo l’ultimo incontro pubblico di ieri sera, al Teatro del Popolo di Colle val d’Elsa. Alla presenza di alcune centinaia di presenti, Pii ha raccontato il tipo di città che immagina e sul quale vuole impegnarsi.
Piero, qualcuno ha detto che state pensando ad una fusione di Comuni, tema oggi di moda, tra Colle e Casole
Assolutamente no. Del resto la nostra storia parla per noi: come liste civiche da anni ci siamo battuti contro le fusioni. Questo perché crediamo fortemente nell’Ente comunale, nell’autonomia del municipio, e vogliamo al contrario valorizzarlo. Questo non significa però fare tutto da soli: i Comuni possono e debbono collaborare, e questo è un tema che merita approfondimento.
In Valdelsa c’è l’esperienza pilota della Fondazione del sociale, anche se recentemente la SdS sembra aver ripreso un ruolo forte
L’esperienza della Fondazione Territori Sociali è non solo da salvaguardare, ma da potenziare. Tutti i Comuni dovrebbero riscoprire la territorialità. Tutte le forze politiche durante il Covid hanno parlato di rilancio delle attività socio sanitarie sul territorio, ma purtroppo si stanno tutte rimangiando le promesse. Oggi ci sono problemi, impensabili fino a pochi anni fa, perfino nel reperimento dei medici di famiglia. Anche per questo la Fondazione è uno strumento prezioso nelle mani dei sindaci per poter invertire questa rotta.
Come sta procedendo l’azione della coalizione civica?
Sono molto soddisfatto, soprattutto del grande lavoro dell’associazione, che ha raggiunto centinaia di persone. Hanno preso parte ieri le associazioni di categoria, molti imprenditori, e dal confronto si stanno gettando le basi per il futuro programma, che nascerà a seguito del lavoro dei Tavoli tematici (gruppi di lavoro) per dare a Colle risposte aderenti alla realtà vissuta. Anche ieri sono arrivate nuove adesioni all’associazione, e questo mi fa capire che la risposta c’è ed è forte.
Di cosa ha bisogno Colle oggi?
Sicuramente di uno sguardo nuovo sul mondo delle imprese e dell’industria, che è cambiato, e che non è più quello di una volta. Su questo abbiamo delle idee, e vorremmo dare risposte perché il lavoro, l’artigianato, la manifattura è nel nostro Dna. E poi Colle va ricollegata: ci sono i problemi dei pendolari dell’Autopalio, ma anche quelli storici sulla SS 68. Il Comune deve essere protagonista e dare una spinta all’ammodernamento.
Colle ha bisogno di essere ricollegata anche tra città bassa e centro storico?
La città storica, Colle alta, non è un piccolo centro, e il percorso al suo interno è tutt’altro che facile. Infatti dalla risalita del Baluardo, che speriamo riparta presto, alla casa comunale è comunque un bel pezzo. Ritengo utile, per i residenti e per i turisti, un secondo collegamento, un ascensore in prossimità del Ponte del Campana. Un’opera con un impatto minimo, per collegarsi con l’area dell’ex campo sportivo. Da approfondire anche la parte a bacìo di Colle, polmone verde da tutelare, che potrebbe veder nascere una nuova area di sosta e una risalita. Avere tre accessi a Colle alta significa valorizzarla, permettere investimenti. Ma soprattutto, in caso di manutenzioni, come oggi, significa non isolare i cittadini di Castello.
Insomma, molte idee, e un seguito importante, che fanno capire che il progetto civico messo in campo c’è, e punta a conquistare nel 2024 la città del cristallo.