Il Coordinatore Regionale di Forza Italia Mallegni, insieme ai Coordinatori Provinciale Lorenzo Loré e Comunale Anita Francesconi, commentano l’intervista del professor Luigi Berlinguer apparsa qualche giorno fa sulla stampa locale

“A volte un po’ di autocritica non farebbe male!” – afferma il Coordinatore Regionale di Forza Italia Sen. Massimo Mallegni, insieme ai Coordinatori Provinciale Lorenzo Loré e Comunale Anita Francesconi, commentando l’intervista del professor Luigi Berlinguer apparsa qualche giorno fa sulla stampa locale.

“La fotografia – di parte – dell’ex ministro Berlinguer manca di affrontare un aspetto centrale: le responsabilità di questo presunto declino di Siena sono tutte da ascrivere alla parte politica che per decenni lui ha rappresentato e che – a quanto sembra – continua a rappresentare a pieno titolo anche oggi.

Ma nel 2018 finalmente i senesi hanno scelto di cambiare passo e l’hanno fatto chiedendo alla nuova amministrazione di cominciare un cammino nuovo, in salita, difficile, ma che portasse la Città ad aprirsi verso nuovi orizzonti dopo anni di immobilismo.

E su questo il sindaco De Mossi sta lavorando quotidianamente, anche in questo periodo di grandi difficoltà sanitarie, economiche e sociali.

Il Santa Maria della Scala, con i cantieri aperti e la nuova fondazione che trasformeranno il Vecchio Spedale in un museo di caratura internazionale.

Il distretto di scienze della vita, settore di eccellenza del nostro territorio dimenticato dal centro sinistra.

Il nuovo piano operativo, di prossima definitiva approvazione, che darà nuovo respiro al comparto dell’edilizia.

Il pacchetto di aiuti da 10 milioni in favore delle nostre attività messe in ginocchio per l’emergenza COVID.

L’aiuto ai vulnerabili, la cura della città e dei quartieri.

La città si sta finalmente rialzando, la città è viva e questo è agevolato dai rapporti costanti che l’amministrazione comunale tiene – anche grazie a Forza Italia – con il governo centrale, con “Roma”.

Siena non è sola, Siena non è isolata, Siena è al centro del mondo“.

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