Alla Regione un documento in 5 punti con le proposte per rilanciare le attività forestali

Incentivare la valorizzazione e la conservazione dei boschi e delle attività forestali, sostenere lo sviluppo della pioppicoltura, snellire la burocrazia, creare un’unica agenzia regionale, implementare la qualificazione delle imprese e la formazione degli operatori.

Sono queste in sintesi le proposte di Confagricoltura Toscana alla Regione Toscana per il rafforzamento e il rilancio del settore forestale toscano: sono contenute in un documento, elaborato dal gruppo legno e foreste della confederazione, consegnato dal presidente Marco Neri alla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, durante un incontro tenutosi a Grosseto, per discutere delle problematiche del comparto, che in Toscana conta oltre un milione di boschi, sviluppa una rilevante attività economica e sociale, coinvolge migliaia di proprietari, oltre 250 imprese attive registrate e più di 2000 addetti.

“Quella forestale è un’attività che deve essere preservata e sostenuta – afferma Neri – La nostra regione è da sempre all’avanguardia in questo, ma chiediamo un ulteriore sforzo istituzionale, a partire dalla semplificazione e sburocratizzazione nel rapporto con la pubblica amministrazione”. 

Confagricoltura Toscana propone di incentivare le risorse al sostegno della valorizzazione economica e della conservazione dei boschi e delle attività forestali attraverso il Piano di Sviluppo Rurale e il Piano Europeo di rilancio next generation-Pnrr nazionale; di approfondire lo studio di fattibilità di sostegno con il nuovo Psr alla sviluppo della pioppicoltura toscana; di semplificare i processi di rilascio delle autorizzazioni attraverso l’aggiornamento del Regolamento Forestale compreso il superamento delle doppie richieste (forestale e paesaggistica) con una sola; di migliorare la governance degli enti delegati anche attraverso un processo riformatore di un’unica agenzia regionale; infine, di implementare la qualificazione delle imprese e la formazione degli operatori del settore, ad alto rischio di sicurezza , al fine di contrastare forme di lavoro irregolari e di prevenire fenomeni sociali di comunità di lavoratori stranieri che non si integrano.

La vice presidente Stefania Saccardi ha rilevato “quanto sia importante il metodo concertativo nei rapporti fra istituzioni e associazioni di rappresentanza delle imprese per capire i veri problemi e rispondere con politiche attive di sviluppo” e in virtù del suo modo di interpretare la politica attraverso il continuo confronto con la gente e gli operatori protagonisti dello sviluppo si è resa “disponibile a partecipare a un incontro con i proprietari e le imprese del settore che con tanta fatica e sacrificio lavorano tutti i giorni a sviluppare questa millenaria attività forestale che ha generato e prodotto l’attuale bellezza delle foreste toscane e del suo splendido paesaggio valore aggiunto dell’ambiente toscano.”

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