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Nel 2022 in Toscana 111.000 persone chiedono aiuti alimentari agli enti di assistenza. Sono stati indagati gli effetti sociali e psicologici della povertà alimentare sui giovani e loro famiglie, alla prova del caro bollette e della crisi economica

L’indagine è stata presentata questo pomeriggio con la partecipazione della prof.ssa Chiara Saraceno, sociologa e honorary fellow Collegio Carlo Alberto da remoto. Al centro della presentazione dei dati e del dibattito, gli effetti sociali e psicologici causati dall’emergenza alimentare e come sta cambiando la vita dei più giovani con rinunce, vergogna, mancanza di socialità, negazione di esperienza di crescita.

Un numero crescente di adolescenti anche a  Siena, come nel resto d’Italia, sperimenta gli effetti della povertà alimentare. Avere, anche da piccoli, consapevolezza delle grandi difficoltà economiche della propria famiglia, imparare a rinunciare ai cibi preferiti o troppo costosi e vedere riempirsi il frigorifero solo con i pacchi degli enti di assistenza alimentare, non praticare sport, ridurre o eliminare le uscite con gli amici e le occasioni di socialità, fino a tenere la paghetta mensile come risparmio da dare ai genitori nei momenti di crisi. Ragazze e ragazzi abituati a cavarsela che tra vergogna, delusioni, tristezza e ansia non perdono però la speranza in un futuro positivo

L’indagine, sostenuta da Fondazione Mps, ha visto la collaborazione di tre realtà senesi: la Caritas Diocesana di Siena, il circolo Arci di Ravacciano e la Corte dei Miracoli.

Seguono le interviste agli autori Monica Palladino, Roberto Sensi e Carlo Cafiero e al presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Carlo Rossi.

 

Interviste agli autori Monica Palladino, Roberto Sensi e Carlo Cafiero e al presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Carlo Rossi

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