Provincia, Regione Toscana, Camera di commercio e parti sociali siglano l’intesa a sostegno dei giovani e dei lavoratori del territorio
“Promuovere l’allineamento dell’offerta formativa regionale ai fabbisogni delle aziende presenti sul territorio della provincia di Siena, mettendo a disposizione un insieme di opportunità per acquisire, aggiornare e adeguare le proprie competenze’’, questi gli obbiettivi principali del patto per la formazione professionale e l’avviamento del lavoro sottoscritto questa mattina da provincia, Regione Toscana, camera di commercio e parti sociali. Un impegno condiviso, dunque, utile a rilevare in maniera costante i fabbisogni formativi del territorio così da poter individuare azioni e interventi per la formazione dei lavoratori .
Il patto, che si inserisce in un percorso più ampio promosso dalla Regione, rappresenta uno strumento per mettere in pratica una strategia condivisa per offrire un’ occupazione di qualità e rispondere al mismatch tra domanda e offerta .
‘’Siamo solo all’inizio – ha affermato l’assessora regionale Alessandra Nardini – dobbiamo continuare ad avere informazioni che saranno utili per le nuove programmazioni dei percorsi formativi che metteremo in campo avvalendoci delle risorse del fondo sociale europeo e dei fondi che arrivano anche grazie al pnr. Per noi l’ascolto delle parti sociali è molto utile perché siamo convinti che dare voce al territorio è importante per superarne i problemi. Sono loro che hanno deciso la percentuale di fondi da destinare a questo territorio’’
Ha preso parola anche il presidente provinciale David Bussagli: “Un lavoro importantissimo andrà fatto nei prossimi mesi – ha dichiarato- il nostro territorio ha molte eccellenze che vanno però opportunamente valorizzate con azioni specifiche che variano da zona a zona. Questo è un punto importante del protocollo che prova a collocare su una dimensione provinciale specificità e garantire la formazione“.
Due rapide battute anche per il presidente della camera di commercio Massimo Guasconi: “I dati sono eccezionali – ha spiegato – siamo arrivati, lo scorso anno, ad esportare circa 3 miliardi e 800 milioni, un dato mai raggiunto e in netto aumento rispetto agli anni passati. Siamo arrivati finalmente a concludere questo importante protocollo utile per rispondere alla domanda del mondo dell’economia, ridurre il mismatch e cercare di far trovare alle imprese i giusti elementi contando sulla disponibilità di figure che però non sempre è soddisfatta a pieno”.
Alessandro Gonnelli