Presentata l’intesa che conserva produzione e posti di lavoro della storica azienda. Valerio Fabiani: “Rapporto forte e collaborativo con chi vuole investire in Toscana”

E’ raro, nelle vertenze, ascoltare l’emozione nelle parole dei tecnici; difficile, oltretutto, sentire rappresentanti sindacali che dopo una battaglia dura e durata anni ringraziano “tutte le parti”. Rarissimo assistere al ‘benvenuto in famiglia’ rivolto a un imprenditore di un’altra regione.  

La Falegnami di Castelfiorentino, storica azienda specializzata nella lavorazione del legno, è riuscita in questo e altro durante la presentazione dell’accordo di vendita con Zappalorto, azienda di Monte San Savino specializzata nella produzione di cucine, a sua volta acquisita dall’imprenditore marchigiano Giorgio Rossini nel 2019. 

Si sono ritrovate in remoto le parti che hanno permesso l’assunzione di 17 lavoratori nella nuova proprietà e ammortizzatori e ripescaggi fino a 5 anni per gli altri 32 rimasti all’azienda di Castelfiorentino. L’azienda non è morta, hanno ripetuto in molti, perché prospettiva e capacità produttiva sono salve. Il futuro riparte da qui. 

A condurre il tavolo Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per il lavoro e le crisi aziendali, che ha affidato a Carmen Toscano la presentazione dell’accordo. La funzionaria di Arti ha coordinato il tavolo tecnico sulla Falegnami ha ricordato i momenti determinanti della vertenza: dalla rinuncia dei lavoratori al salario accessorio per salvare l’azienda fino alla cassa firmata per cessazione attività. Ora le nuove assunzioni ma, ha ribadito Toscano, “senza dimenticare chi resta”, ovvero chi rimane al momento alle dipendenze della Falegnami in liquidazione. 

Collegato ‘a sorpresa’ anche Eugenio Giani, che ha salutato “un successo della Valdelsa e del sindaco Alessio Falorni”. Le parti in causa hanno dimostrato “la capacità di governare una situazione molto delicata” e raggiunto “un’intesa che parla alla Valdelsa del futuro”, ha commentato il presidente riconoscendo al territorio “laboriosità, innovazione, capacità di concertazione, una vitalità economica che può trovare nuove frontiere”.  

“Questa storia racconta il metodo che vogliamo applicare anche per la risoluzione di altre vertenze, fondato sul rapporto forte e collaborativo con chi vuole investire in Toscana e con i lavoratori”, ha dichiarato Fabiani. Il consigliere del presidente, che ha citato il ruolo di Invest in Tuscany per l’accesso agli incentivi di leva pubblica, ha ringraziato particolarmente proprio i dipendenti di Falegnami “che hanno tenuto accesa la speranza, continuando a crederci anche quando la partita sembrava chiusa”.

Un riconoscimento sul campo alle associazioni sindacali rivolto  in particolare a Marco Carletti, segretario generale della Fillea Cgil Toscana; a Giovanni Ciampi di FeneaUilToscana, area Firenze Prato Pistoia, e al sindaco Falorni. Che questa mattina ha dato il benvenuto a Rossini “nella grande famiglia di Castelfiorentino, che tiene moltissimo alle sue imprese a ai suoi lavoratori”. La Falegnami, ha dichiarato, “era una ferita e si è trasformata in una scintilla di speranza”.     

Sintesi dell’Accordo sottoscritto presso gli uffici di Arti lo scorso 5 marzo: 

1) L’affitto/acquisto del ramo della Falegnami Italia da parte della società Zappalorto srl, società che fa parte del Gruppo Rossini.
2) Il passaggio di 17 lavoratori facenti parte del ramo affittato/ceduto alle dipendenze della Società Zappalorto senza soluzione di continuità con la piena applicazione dell’articolo 2112 del codice civile (mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda).
3) Il riconoscimento da parte della società Zappalorto per 5 anni di un diritto di precedenza per le future assunzioni ai 32 lavoratori attualmente in forza alla Falegnami.
4) L’impegno per il liquidatore della Falegnami Italia ad attivare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, iniziando dalle 12 settimane di Cig Covid come previsto dalla Legge di bilancio. 178/2020, nonchè da futuri interventi legislativi connessi all’emergenza epidemiologica.

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