Il sindacato interviene a tutela dei lavoratori del comparto e minaccia azioni di protesta. Coppi: “Per l’industria alimentare il contratto è uno e unico. Le imprese del senese che ancora non hanno aderito all’intesa lo facciano subito”

“Per l’industria alimentare il contratto è uno e unico e i lavoratori non possono pagare le contraddizioni del mondo imprenditoriale. Le imprese del senese che ancora non hanno aderito all’intesa, lo facciano subito”. Sono parole chiare quelle di Gabriele Coppi segretario della FAI CISL di Siena che fa suo il monito che la riunione dei delegati e delle segreterie regionali FAL CISL, FLAI CGIL e UILA UIL della Toscana, rivolge alle aziende alimentari che non hanno ancora aderito al contratto siglato lo scorso 31 luglio.

I delegati hanno accolto e condiviso la decisione delle segreterie nazionali di intensificare le azioni di lotta al fine di addivenire, in tempi rapidi, all’applicazione dell’accordo a tutti gli oltre 400 mila addetti del settore dell’industria alimentare prorogando per ulteriori quattro settimane, a partire dal prossimo 14 settembre, il blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive e di proclamare un primo pacchetto quattro ore di sciopero a partire dal 9 ottobre con modalità che saranno decise dai territori.

Dopo 11 mesi di trattative, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno rinnovato il contratto dell’industria alimentare con le associazioni datoriali Unionfood, Ancit e AssoBirra.

Il resto delle imprese si è tirato indietro all’ultimo momento, dopo aver condiviso tutta la parte normativa, rifiutandosi di concedere un incremento aggiuntivo della retribuzione di 13 euro da erogare nel 2023 penalizzando in modo inaccettabile i lavoratori che non hanno mai smesso di produrre, se pure in un anno complicatissimo come l’attuale e che durante il lockdown la stessa Confindustria definiva eroi.

“L’applicazione dei contratti – commenta Gabriele Coppi della FAI CISL di Siena – è un diritto irrinunciabile. È inaccettabile che le eccellenze dell’agroalimentare non dedichino alla qualità di diritti e tutele dei propri dipendenti la stessa attenzione che mettono per i propri prodotti, tra cui quelli senesi, che si contraddistinguono del panorama nazionale soprattutto in ambito vitivinicolo. Ecco allora che l’appello è anche rivolto alle imprese del territorio che ancora non hanno aderito all’intesa. Il nuovo contratto deve essere applicato senza ulteriori indugi”.

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