Seduta Consiglio Regionale

Approvata con voto favorevole all’unanimità l’atto, presentato dalla commissione per le Politiche europee presieduta da Francesco Gazzetti (Pd) su proposta di Giovanni Galli (Lega)

Il Consiglio regionale della Toscana esprime “piena solidarietà nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e ferma condanna dell’atteggiamento maschilista del presidente turco”. Lo fa approvando, con voto favorevole all’unanimità, una mozione presentata dalla commissione Europa.

Come ha spiegato il presidente della Commissione Francesco Gazzetti (Pd) illustrando l’atto all’aula, la mozione è nata su proposta del vicepresidente della commissione Europa, Giovanni Galli (Lega), e ha trovato la condivisione degli altri commissari, che l’hanno sottoscritto. Si è voluto “stigmatizzare e prendere le distanze dal comportamento tenuto dal presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen”, nei confronti della quale la Regione Toscana sarà chiamata a esprimere “piena solidarietà e sostegno”, e invitare la Von der Leyen in Toscana per un incontro istituzionale, non appena le condizioni della pandemia lo renderanno possibile.

“Nella sala del Palazzo Presidenziale ad Ankara – si ricorda nell’atto – sono state preparate due poltrone con le rispettive bandiere alle spalle, sulle quali si sono accomodati il presidente Recep Tayyip Erdogan ed il presidente Charle Michel, creando così un forte imbarazzo per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen”. La presidente “si è dovuta accomodare su un divano laterale di fronte al Ministro degli esteri della Turchia Mevlut Cavusoglu”. Non era accaduto lo stesso nel novembre 2015 ad Antalya, quando “entrambi i leader Ue dell’epoca, Jean Claude Juncker e Donald Tusk, sono stati fatti accomodare in due poltrone equidistanti ai lati di Erdogan”.

La scelta di Erdogan, si legge ancora nella mozione, “è figlia di una involuzione culturale che relega la donna al mero ‘servizio’ dell’uomo, considerandola quindi un essere ‘inferiore’ rispetto alle persone di sesso maschile, e rappresenta una concreta violazione dei protocolli, offendendo i sentimenti di amicizia che dovrebbero caratterizzare le relazioni istituzionali tra paesi che si dichiarano democratici”. La mozione richiama anche le parole “chiare e schiette” del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, “che ha definito il Presidente della Turchia ‘un dittatore’, aggiungendo di non condividere un comportamento che ha giudicato non appropriato. Anche la scelta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel “di non aver concesso la propria postazione” a fianco di Erdogan a Ursula Von der Leyen viene stigmatizzata.

Anna Paris (Pd) ha sottolineato come “si sia trattato di un’offesa rivolta a tutte le donne, soprattutto a quelle impegnate nella società”. “Con la pandemia – ha proseguito – ci siamo dimenticati che con l’Europa confinano paesi culturalmente a noi lontani, e che bisogna lavorare ancora molto sui principi della parità di genere, anche nelle istituzioni europee”.

Irene Galletti (M5S), ricordando come il presidente Charles Michel davanti all’evidente sgarbo alla collega si sia comunque seduto, ha detto che quanto accaduto “deve farci ricordare che siamo tutti alla pari e che il superamento di certi atteggiamenti passa anche dal comportamento che tutti noi abbiamo”.

Francesco Torselli (FdI) ha commentato che l’atto è ancora più grave in quanto l’Europa stava conducendo trattative diplomatiche per recuperare i rapporti con la Turchia, tendendo una mano ad Erdogan. “Da europeista convinto dico – ha concluso – che chi ritiene che una donna non possa sedersi al posto che le spetta non ha nulla che vedere con chi mi rappresenta”.

“E’ un messaggio di solidarietà che a Ursula Von der Leyen e a tutte le donne – ha commentato Giovanni Galli (Lega) -. E dobbiamo ricordare che al di là delle parole è fondamentale l’esempio che tutti noi diamo in ogni occasione”.

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