“Provare ad allargare sensibilmente la platea di coloro che svolgono servizio a domicilio“: ecco la proposta del Centro commerciale naturale
“L’Associazione Centro Commerciale Naturale propone di estendere il servizio a domicilio nel Centro storico della città anche agli esercenti e alle categorie economiche per le quali al momento questa possibilità è preclusa“. Questa la nuova proposta del Centro commerciale naturale, l’associazione nata da poche settimane e fortemente voluta dall’amministrazione comunale.
“In questo periodo di forte contrazione – dice l’associazione – delle attività commerciali e artigiane dovuta al susseguirsi dei DPCM da parte del Governo, l’idea che come Centro Commerciale Naturale vogliamo avanzare è quella di provare ad allargare sensibilmente la platea di coloro che svolgono servizio a domicilio, includendovi non solo chi fa somministrazione di cibo e bevande ma anche gli artigiani e commercianti di generi non alimentari. Lavanderie, ferramenta, negozi di calzature e abbigliamento, ecc ecc.: sono tante le categorie che trarrebbero utilità dal poter proporre i loro servizi a domicilio, venendo incontro a indubbie necessità della cittadinanza, e in particolare di alcuni strati di essa”.
“Il provvedimento – prosegue l’associazione alla cui presidenza c’è David Chiti -, se adottato dall’amministrazione comunale, permetterebbe da un lato di svolgere un servizio per la comunità, con particolare riferimento agli anziani e alle famiglie con disabili e ammalati, dall’altro consentirebbe ad artigiani e commercianti che rischiano di vedere azzerati i propri introiti di limitare il danno economico. L’amministrazione comunale potrebbe valutare, per esempio, l’opportunità di far pagare solo un bollo a chi svolge la propria attività a domicilio, come già avviene nel caso degli esercizi che effettuano somministrazione di cibi e bevande”.
“Si potrebbe – conclude il Centro commerciale naturale – inoltre permettere a chiunque effettui servizi a nostro avviso essenziali di poter transitare in tutta la Ztl in fasce orarie prestabilite. Ci auguriamo che questa proposta possa essere recepita dall’Amministrazione, cui naturalmente spetta di valutarne la concreta fattibilità anche alla luce delle vigenti normative. Siamo sicuri che quella da noi avanzata possa essere una soluzione, anche se parziale e provvisoria, ai molti disagi che le categorie economiche operanti nel centro storico si trovano a dover affrontare in queste durissime settimane di emergenza socio-sanitaria”.