Il documento messo a punto nell’ultima riunione del Comitato regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’assessore Bezzini: “Impegno su questi temi è priorità assoluta”

Per la protezione dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature, l’assessorato alla salute della Regione Toscana, guidato da Simone Bezzini, ha inviato alle associazioni di categoria una serie di linee di indirizzo, in seguito a una recente riunione con i componenti del Comitato regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il documento contiene disposizioni utili a prevenire malori dovuti al caldo, fornendo informazioni sui fattori che ne determinano l’insorgenza e su come intervenire per contrastare i malesseri psico-fisici che ne possono conseguire.

“La Regione Toscana continua a garantire il suo impegno, per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, dando seguito a quanto concordato nella seduta del Comitato regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che si è svolta questa settimana – commenta l’assessore Bezzini -. La sicurezza sul lavoro è per noi una priorità assoluta e, visto il periodo estivo che viviamo, abbiamo ritenuto opportuno fornire alcune linee di indirizzo anche per rispondere adeguatamente alle emergenze, determinate dall’esposizione al caldo dei lavoratori. La collaborazione tra la Regione Toscana e le associazioni di categoria è massima. Abbiamo tutti a cuore la salute delle persone e il loro benessere psico-fisico”.

Le azioni per la prevenzione dei malori dovuti al caldo nei luoghi di lavoro prevedono, fra l’altro, l’identificazione dei pericoli e la valutazione del rischio, la disponibilità e l’accessibilità di acqua e aree ombreggiate per le pause, l’organizzazione dei turni di lavoro negli orari più freschi, e anche consigli sugli indumenti di lavoro.

Il documento richiama, inoltre, l’attenzione sull’importanza della formazione dei lavoratori, in una lingua che possano comprendere, sugli effetti dello stress da caldo sulla propria salute, quanto sui sintomi delle malattie da calore e come prevenirne l’insorgenza.

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