L’ex consigliere comunale della Dc: “Al Pd è mancata prospettiva politica, la sconfitta brucia perchè l’avversario era battibile”
Enzo Martinelli, consigliere comunale a Siena con la Dc tra gli anni settanta e ottanta, ha commentato la sconfitta di Anna Ferretti nelle elezioni amministrative: “Per trasformare una candidata di ‘sinistra’ in un Sindaco di ‘centrosinistra’ non è bastata la benedizione prestigiosa dell’arcivescovo – afferma Martinelli -. Anna Ferretti, già iscritta al Pd e assessore nelle due ultime Giunte comunali rosse di Siena, impegnata nella Caritas diocesana, sostenuta al primo turno da tre liste di sinistra , ha cercato al ballottaggio di occupare lo spazio dell’intero centrosinistra chiedendo i voti agli schieramenti civici che hanno fatto cilecca pur avendo raccolto complessivamente più di un terzo dei voti espressi dagli elettori“.
“Per la sfida finale la Ferretti si è infatti autocandidata a rappresentare un fantomatico inesistente centro-sinistra locale – continua Martinelli -. Nell’operazione è stata favorita anche dal sostegno degli addetti alla comunicazione, sempre disponibili ad assecondare i centri di potere. Che si trattava di una rappresentazione ‘virtuale’ l’elettore se ne è però accorto in cabina, quando gli hanno consegnato la scheda nella quale, sotto il nome della Ferretti, erano raffigurate solo i simboli delle tre liste di sinistra presenti al primo turno, mentre i simboli di liste di centro comparivano accanto al nome della Nicoletta Fabio”.
“La manovra è dunque andata a vuoto – spiega Martinelli – non per demerito della scaltra Ferretti che richiamando spesso nei suoi interventi l’incoraggiamento del Cardinale a candidarsi ha intercettato solo una parte del voto di ambienti cattolici (preti a sinistra, suore a destra, frati e monaci di qua e di là per restare sempre a galla) ma per la scarsa credibilità del PD locale e della vecchia dirigenza che ancora lo governa seppur con qualche nuovo innesto di facciata”.
“Il PD locale infatti ne i mesi trascorsi si era diviso e battuto per sconfiggere Bonaccini e si è rallegrato – continua Martinelli -, a grande maggioranza, per la vittoria della nuova Segretaria Nazionale incaricata di spostare a sinistra la linea politica. Un partito che intende rinverdire una sua vecchia marcata identità mortificando, perfino al proprio interno, le correnti riformatrici difficilmente nel ballottaggio poteva raccogliere la fiducia, dell’elettorato moderato che ha sostenuto al primo turno le liste civiche”.
“La sconfitta per il PD brucia ed è cocente perché l’avversario era battibile – continua Martinelli -. Il centrodestra non aveva brillato per gli scarsi risultati conseguiti nell’ultimo quinquennio,(la lista del Sindaco uscente non ha raggiunto l’uno per cento dei voti) e si è presentato, fino a due mesi addietro, diviso e lacerato da contrasti personali e politici. La chiarezza, la trasparenza e la semplicità della Fabio hanno avuto la meglio. Al PD è mancata la prospettiva politica: se vuole svoltare a sinistra e allontanarsi dal centro, con quali consensi può vincere perdendo anche nelle terre rosse? A Nicoletta tanti auguri nel ricordo di suo padre, amico di tante battaglie”.