La candidata di centrosinistra: “Si scontrano due visioni diverse di città. I giovani una delle mie grandi preoccupazioni”
Mancano ormai pochi giorni al ballottaggio, dopodiché Siena avrà il primo sindaco donna della sua storia. Si prospetta un duello avvincente fino all’ultimo voto quello tra Nicoletta Fabio e Anna Ferretti. In questo rush finale, Gazzetta di Siena ha deciso di dare la parola alle due candidate, dopo la candidata di centrodestra, stavolta è il turno di quella di centrosinistra.
Anna Ferretti, su tante cose lei e Nicoletta Fabio sembrate avere idee molto simili, qual è la differenza tra lei e la sua avversaria?
“Non direi che siamo sostanzialmente d’accordo. Possiamo essere d’accordo sulla ferrovia, perché quello è un dato di fatto che non cambia nessuno. Ma sulla visione di città credo che ci sia una profonda differenza. Una è molto conservatrice, molto simile all’attuale giunta, anche perché dentro il gruppo di Nicoletta quelli che hanno avuto più voti sono le persone che stanno gestendo la città in questo momento. Dentro il mio gruppo invece ci sono io, che ho esperienza amministrativa, insieme a persone giovani e nuove che vogliono costruire qualche cosa di diverso”.
Prima del primo turno abbiamo assistito all’arrivo a Siena di tanti membri del governo e ci sono state delle critiche verso Nicoletta Fabio per questo, però anche lei può contare sul filo diretto con la Regione, si può dire che avete entrambe le istituzioni dalla vostra parte?
“Credo che le istituzioni debbano stare dalla parte di Siena, non dalla parte di Nicoletta, non da quella di Anna Ferretti, perché sono i cittadini senesi, che pagano le tasse, che hanno diritto ad avere i servizi e i contributi come tutti i cittadini italiani. Non è che perché c’è Nicoletta allora i contributi arrivano e se non c’è lei i contributi non arrivano. Così con la Regione Toscana. Ci sono dei principi che devono arrivare perché sono diritti di tutti i cittadini. Quindi niente sfilate ma ragionamenti, che divergono perché la visione di Nicoletta nel bene o nel male è la visione del Comune di ora, chiuso ai cittadini e che decide perennemente per conto suo”.
Molti dei suoi avversari per criticarla hanno usato la sua vicinanza al mondo del sociale dicendo che lo ha usato come unico argomento, cosa risponde una volta per tutte a queste critiche?
“Mi sembra una critica sciocca. Dal mondo del sociale ho imparato tanto. Ricordo che i 17 punti dell’Agenda Onu 2030 parlano di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Il sociale si fa curando le strade, curando le scuole, curando la sanità, curando l’ambiente, curando il verde. Il sociale vuol dire occuparsi della persona in tutto il suo complesso. Mi sono impegnata in politica proprio perché ritenevo, dall’esperienza fatta, che ci fosse bisogno della politica, perché certi problemi li può risolvere solo la politica”.
Manca pochissimo al ballottaggio e ancora non abbiamo chiare le alleanze. Chi é che appoggia la candidatura di Anna Ferretti ad oggi? Ci sono stati dialoghi poi troncati con qualcuno?
“Ho dialogato con tutte le forze progressiste e riformiste. Ovviamente ognuna ha i suoi principi e i suoi valori, con queste forze (tranne quella del Castagnini) abbiamo condiviso i punti in comune del programma e io mi impegno a portare avanti quei punti. Ho anche chiaramente detto che la squadra di governo è aperta a chi vuole collaborare, senza apparentamenti, però se per portare avanti quei progetti in cui crediamo c’è bisogno di allargare la compagine anche ad altre forze che non sono le nostre tre noi non abbiamo difficoltà. Al primo posto stanno gli interessi e i progetti dei cittadini”.
In un Comune come Siena, storicamente a sinistra, la seconda vittoria consecutiva del centrodestra che tipo di segnale darebbe?
“Significherebbe che tira un vento che porta da quella parte. Quando c’è stato il momento dei Cinque Stelle tutti erano diventati Cinque Stelle, poi si sono ridimensionati. Molto spesso si segue più la pancia che la testa. Mi auguro che i senesi ragionino con la loro testa e capiscano chiaramente dove sono stati gli sbagli, che ci sono stati, ma anche dove sono state le cose positive, che ci sono state, e di conseguenza si comportino. Vorrei una forte discontinuità con quel che c’è stato. Questa la chiedo perché veramente a ridurre così una città non c’è riuscito neanche il Pd direi, quindi sicuramente meglio di loro sappiamo fare”.
Quali sono le prime tre cose che farebbe una volta eletta sindaco?
“Prima di tutto parlare con tutto il personale del Comune, che credo abbia bisogno di respirare area nuova dopo questi cinque anni pieni di conflittualità eccessive. Poi mettermi al tavolo con Sei Toscana, perché sicuramente la cura della città in questo momento è stata trasandata. Dopodiché mi metterei a un tavolo con tutte le organizzazioni per parlare di programmi per i giovani, perché la nostra città ha bisogno dei giovani. Questa è la terza grande preoccupazione che ho e sarà fra le prime da mettere in campo”.