La candidata sindaco del centrodestra: “Il Biotecnopolo non può essere l’unico asset della città. Sarò un filo diretto con il governo”

Mancano ormai pochi giorni al ballottaggio, dopodiché Siena avrà il primo sindaco donna della sua storia. Si prospetta un duello avvincente fino all’ultimo voto quello tra Nicoletta Fabio e Anna Ferretti. In questo rush finale, Gazzetta di Siena ha deciso di dare la parola alle due candidate a partire da quella del centrodestra.

Nicoletta Fabio, qual è la differenza tra lei e la sua avversaria?
“Sono una persona nuova, non ho mai avito esperienze politiche, non ho mai fatto parte di una giunta. Quindi non ho un passato amministrativo con il quale dover fare i conti. Sono una persona che ha affrontato questa avventura con poca ambizione, ho imparato rapidamente e ho una certa freschezza. Non ho un’esperienza alle spalle che potrebbe condizionare la mia voglia di innovazione per questa città”.

Prima del primo turno abbiamo assistito all’arrivo a Siena di tanti membri del governo che hanno fatto delle promesse, sarà lei a garantire che vengano rispettate in caso di vittoria?
“Sì, ho avuto l’occasione di conoscere personalità importanti del governo attuale. Più che promesse sono state aperte delle prospettive e credo che quindi si sia notato il filo diretto che intendo mantenere per avere un’interlocuzione importante con il Governo attuale. Voglio portare Siena al centro della loro attenzione”.

Si parla tanto di Biotecnopolo e anche in questo il governo ci ha messo la faccia, ma da solo basta per il rilancio della città?
“Non è l’unico strumento per rilanciare Siena, anche se è chiaramente importante. Va impostato come un centro di ricerca e non solo, ci deve essere il coinvolgimento della filiera di tutto il territorio, anche non legati alla Scienza della Vita. Mi piacerebbe che ci fosse una scuola di alta formazione. Non vorrei che si commettesse l’errore di puntare su un solo cavallo, Siena ha altri asset, a cominciare dal turismo. Ma la città deve fare anche impresa culturale, per questo le risorse non mancano”.


Per gli impianti sportivi si parla tanto della situazione del Franchi, ma c’è anche il PalaEstra. Il presidente dell’Emma Villas ha detto che sarebbe disposto a parlare con il nuovo sindaco di ristrutturazione, lei che ne pensa?

“Il Franchi con la revoca della concessione torna nella piena disponibilità del Comune. Per quanto riguarda il PalaEstra, è necessaria una ristrutturazione e una messa a norma per tutti coloro che lo frequentano. Ben venga se c’è una proposta, sono aperta a un’interlocuzione e a una collaborazione a chi proporrà un progetto serio”.


In un Comune come Siena, storicamente a sinistra, la seconda vittoria consecutiva del centrodestra darebbe un segnale anche a livello nazionale?
“La svolta ci fu cinque anni fa, all’epoca la cosa fece notizia dopo decenni e decenni di monocolore. All’epoca fu uno scoop. Una seconda vittoria del centrodestra credo farebbe meno notizia, ma sicuramente a livello di politica nazionale la nostra città continua a essere molto importante”.

Quali sono le prime tre cose che farebbe una volta eletta sindaco?

“Ce ne sono davvero tante di cose da fare, è difficile. Alcune sono dettate dalla tempistica, come lo stadio. Soprattutto però c’è il Palio, ho un ufficio ben rodato che mi aiuterà. Ma bisogna anche nominare i deputati della festa e gli ispettori di pista e vanno fatte con una certa solerzia. La buona organizzazione della nostra Festa è uno dei doveri del sindaco di Siena. Poi la legislazione e tutte quelle delibere che dovranno tradurre in concretezza alcuni dei principi che ho sempre sostenuto: trasparenza e competenza. Infine le cose che caratterizzano la vita quotidiana dei cittadini, come ad esempio il problema dei rifiuti”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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