Mentre la segretaria nazionale Schlein sta provando a cucire a sinistra e manca la candidata Anna Ferretti e il segretario Massimo Roncucci faticano

Sembra sempre più solo il Partito Democratico a Siena. Mentre a livello nazionale la segretaria Elly Schlein sta provando a cucire a sinistra e manca (leggi: Cinque Stelle), non si può dire altrettanto della candidata Anna Ferretti e del segretario Massimo Roncucci.

I Cinque Stelle, infatti, sembrano ormai orientati a presentare un candidato (Elena Boldrini) e una lista autonomi, almeno al primo turno. E anche a sinistra la presenza di Alessandro Bisogni (Siena Popolare, appoggiato da Potere al Popolo) rischia di togliere qualche stampella ai Dem, che devono provare a tagliare il traguardo del ballottaggio con al massimo tre liste: il Pd, Iep di Ernesto Campanini e la lista legata a Ferretti. Difficile, non impossibile, anche perché il bottino di voti comunque messo nella sacca alle elezioni politiche potrebbe essere una base di partenza importante, anche se, come si dice sempre, le amministrative non sono le politiche.

Di certo la decisione di Italia Viva di correre con Massimo Castagnini (lunedì alle 18 la presentazione in saletta dei Mutilati) toglie qualche altro appiglio al centro. Siena si conferma, anche in questo senso, laboratorio politico di livello nazionale, anche se non è così comprensibile come Azione (con la candidatura di Roberto Bozzi) abbia voluto per forza rompere con gli alleati nazionali, visto il dialogo fitto Renzi-Calenda per il nuovo soggetto riformista a Roma. A meno che l’obiettivo dello stesso Bozzi sia al minimo raggiungere uno scranno in consiglio comunale e, al massimo, fare accordi fra primo e secondo turno per una poltrona di assessore. Chi vivrà potrà vedere.

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