Palazzo Pubblico di Siena, Piazza del Campo

A meno di clamorose aggiunte saranno in quattro a correre per palazzo pubblico: Montomoli, Castagnini, Pacciani e uno tra Ferretti e Campanini

In quattro ai nastri di partenza, ormai è di fatto ufficiale. E’ possibile che si aggiunga qualcuno, ma uno fra Anna Ferretti e Ernesto Campanini, Emanuele Montomoli, Massimo Castagnini e Fabio Pacciani saranno ai nastri di partenza per le elezioni amministrative che si terranno fra maggio e e giugno. Vediamo la situazione per ciascuno.

Ferretti vs Campanini

Domenica 12 febbraio si terranno le sospirate primarie di centrosinistra: giovedì Gazzetta di Siena trasmetterà anche il primo confronto fra i due contendenti. Anna Ferretti del Pd ha avuto il sostegno di Articolo Uno e del movimento di massimo vita, che aveva in un primo momento promesso di candidarsi. Dall’altra parte c’è l’ex consigliere di Sinistra per Siena (allora all’opposizione del Pd), che ha fondato il movimento Iep ed è appoggiato da Europa verde e Sinistra Italiana. Obiettivamente non ci sarà corsa, ma in questo modo Ferretti incasserà l’appoggio di tutte le correnti del Pd e dei vari cespugli a sinistra. Un quasi miracolo, anche se ci sarà da capire chi altro si aggregherà fra Terzo Polo e quello che è rimasto a Siena dei CinqueStelle.

Emanuele Montomoli

Per sua stessa ammissione Montomoli ha dialogato un po’ con tutti, alla fine è arrivato il “sì” del centrodestra, con i partiti dell’attuale governo (a Roma e a Siena) che hanno fatto un precedente casting a trecentosessanta gradi e alla fine hanno chiamato il fondatore di Vismederi. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (più l’Udc del civico-politico Marco Falorni) avranno il problema di tenere il piede nell’attuale maggioranza a Siena e l’altro nella voglia di “discontinuità” del candidato. Il quale ha anche annunciato, senza mezzi termini, di voler creare una lista civica di centrosinistra (probabilmente con il gruppo di Mauro Marzucchi, ex vicesidnaco e assessore con il Pd). Ma il centrodestra non aveva rifiutato le primarie a Castagnini perché “non fa parte del centrodestra, anzi”?

Fabio Pacciani

L’ex rettore del Bruco ha promesso sette liste. Tante, in effetti, ma che se arrivassero fino alle urne potrebbero costituire un pacchetto invidiabile sul quale provare ad arrivare al ballottaggio. Di “ex” della politica, di governo e non, Pacciani ne ha tanti e di fatto è partito per primo. Arriverà con il fiatone o invece avrà lo sprint giusto per bruciare i partiti? Azione e Italia Viva dialogano – stando ai si dice – anche con lui, ma è possibile che Pacciani non voglia “sporcarsi” con i partiti.

Massimo Castagnini

E’ partito temporalmente per ultimo e per usare una metafora paliesca è di “rincorsa”. Per arrivare al canape deve correre parecchio, a partire dalla liste. Sarebbe pronta quella di SiAmo Siena, Castagnini starebbe lavorando a una personale e almeno ad un altro paio. Difficile, non impossibile. Azione e Italia Viva sarebbero pronti a parlare.

Terzo Polo

Un capitolo a parte lo dedichiamo a Italia Viva e Terzo Polo. Qualcuno dice che non avranno la voglia di misurarsi dopo l’exploit alle elezioni nazionali, gli esponenti della federazione hanno prima dialogato con Montomoli (arrivando quasi a presentarlo come candidato a settembre), attualmente parlano con tutto il resto: centrosinistra, Pacciani e Castagnini. In effetti sono l’incognita attuale del panorama senese: e se alla fine tutto questo movimento si concretizzasse in un “non movimento”? Una lista civica-civetta potrebbe infatti aprirsi a tutti gli scenari: con il Pd per chi come Italia Viva è più vicina al centrosinistra, con Pacciani gli amanti del civismo tout court, con Castagnini per Azione e co.

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