Dopo mesi di tentennamenti, le primarie si faranno. Sarà una corsa a quattro tra Masi, Campanini, Vita e Vittori? Occhio a Italia Viva

Primarie si, primarie no, primarie forse. Il Pd e il centrosinistra hanno tentennato per mesi sulla questione, ma alla fine le elezioni per la scelta del candidato a sindaco si dovrebbero tenere, probabilmente entro metà marzo. Percorso che rimane però a ostacoli, anche perché nel mezzo c’è sempre quello per la segreteria nazionale dei Dem, con circoli e militanti già impegnati (e divisi) nella scelta fra Stefano Bonaccini, Paola De Micheli ed Elly Schlein. In un primo momento, per superare l’empasse, il Pd avrebbe chiesto agli ex rettori Francesco Frati e Angelo Riccaboni di rappresentare gli uomini di riferimento di tutto il centrosinistra, tentativo (pare) fatto anche con Massimo Bianchi, ex assessore. “No, grazie” è stata la risposta di tutti. Per cui le primarie, più che una risposta naturale, sarebbero ormai un obbligo, sul quale hanno insistito per mesi Ernesto Campanini, rappresentante del movimento Iep, Massimo Vita che ha fondato una propria lista e anche il consigliere comunale Luca Micheli.

Di certo il Pd proverà a dare le carte, stabilendo i criteri delle primarie e tentando pure di vincerle. Il problema è con chi. L’ipotesi Susanna Cenni pare scartata, come quella del sopracitato Massimo Bianchi, alla fine per i Dem sarebbe pronto il capogruppo Alessandro Masi. Se davvero arrivassero le primarie Monica Barni potrebbe essere la scelta di Sinistra Civica Ecologista, mentre Campanini e Vita si sono dichiarati pronti da tempo. Corsa a quattro? Non è detto, perché nel Pd potrebbe arrivare qualche altra candidatura. Resta poi da capire la posizione di Michele Vittori, ex Potere al popolo e rappresentante del movimento Tertium Datur, molto attivo sui social.

E se non ci dovessero essere le primarie o se le regole non piacessero le regole stabilite? Non è impossibile pensare a più candidati a sindaco nel centrosinistra. Masi per il Pd, Campanini, Vita, lo stesso Vittori. Senza contare, eventualmente, anche una candidatura dell’estrema sinistra, che pare pronta in ogni caso a scendere in campo.

Infine l’incognita Italia Viva. Se gli alleati a Roma di Azione propendono per Emanuele Montomoli, lo schieramento di Renzi sarebbe pronto a far scendere in campo il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli o la docente Paola Piomboni. Nomi da proporre al centrosinistra o da candidare da soli, più difficile (ma non impossibile) l’ipotesi primarie allargate. Ipotesi invece ormai quasi abbandonata quella di schierare il centrosinistra al fianco di Emanuele Montomoli.

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