La campionessa di salto in alto a “Al Bar dello Sport”: “Il rinvio delle Olimpiadi mi ha messo in difficoltà, è stato come se me le portassero via”

Le Olimpiadi sono il sogno di qualunque atleta, è il coronamento di una carriera fatta di impegno e sacrifici. Lo spostamento di un anno mi ha messo in difficoltà. È stato come se me lo portassero via. So che non è colpa di nessuno ma la prima sensazione è stata questa. Ero già qualificata, con un piede sull’aereo e un piene in pedana. È stata dura da accettare”. A parlare, a “Al Bar dello Sport“, è la campionessa di salto in alto Elena Vallortigara, tra le quattro atlete italiane ad aver superato i due metri di altezza grazie al suo 2,02 di Londra nel 2018 (secondo risultato di sempre in Italia dietro ad Antonietta Di Martino).

Elena, veneta, di Schio (provincia di Vicenza) e atleta dell’Arma dei Carabinieri, da quasi quattro anni è stata adottata da Siena: vive e si allena qui con l’allenatore senese Stefano Giardi. “Si sta avvicinando alla vera casa – sottolinea la Vallortigara – sto veramente bene e siamo quasi alla pari con Schio. Sono arrivata a Siena nell’agosto 2016 per parlare con Stefano, e ho visto in lui passione, sincerità, trasparenza, bontà d’animo. Ho capito che poteva essere la strada giusta e mi sono data l’ultima possibilità della carriera dopo anni difficili”.

Perché la vita sportiva di Elena non è stata tutta rose e fiori, anzi. Dal 2011 tanti infortuni e cambi di sede. “A volte mi chiedo: tornando indietro, rifarei le stesse scelte? La risposta è sì. Perché le difficoltà mi hanno permesso di arrivare dove sono ora, di crescere, di maturare. Lo sport è una grande scuola di vita, una vita accelerata; nel giro di pochi anni vivi tantissime esperienze, ti confronti con te stessa e con gli altri, sviluppi le caratteristiche per superare le difficoltà. E impari anche a saper gioire dei momenti belli, ad apprezzare i successi al 100%. Un consiglio alle giovani atlete? Divertitevi, trovate dei punti di riferimento, godetevi i primi momenti spensierati fondamentali per crescere. Dopo subentrano le difficoltà, la razionalità, il pensiero, le pressioni. Ma non pensateci troppo”.

Siena, per Elena Vallortigara, ha rappresentato la rinascita. “Qui ho iniziato un lavoro di recupero dagli infortuni. Nel 2017 ho vinto i campionati italiani indoor con 1,87 metri, poi all’inizio del 2018 l’1,94 a Siena mi ha dato un’ulteriore spinta che mi ha portato a Londra”. Dove salta 2,02 metri, secondo risultato di sempre nel salto in alto femminile tricolore dietro al 2,03 di Antonietta Di Martino. “Un momento magico. Tra gli obiettivi c’è quello di battere il record”.

Cosa rappresenta per la Vallortigara il salto in alto? “È difficile da spiegare. È una sensazione unica e bellissima. Riuscire a saltare bene è come essere innamorata. Sento la padronanza del corpo e ho la perfetta consapevolezza di dove mi trovo, nonostante non abbia i piedi per terra. Il salto in alto mi è sempre venuto facile. Amo l’atletica perché è varia e c’è spazio per tutti: ogni persona può trovare qualcosa adatta a lei”.

Tra i pallini dell’atleta veneta c’è l’attenzione all’ambiente. “Cerco sempre di consumare e sprecare il meno possibile e lo faccio notare anche agli altri. Sono l’amica green sempre pronta a bacchettare”. E poi ci sono le lingue, che ha studiato ai tempi del liceo. “Il giapponese non l’ho preso ancora in mano, ma mi darò da fare”, sorride Elena, in riferimento a Tokyo 2021. Poi la promessa. “Cercherò di fare il massimo per portare in alto il nome di Siena”.

La puntata completa de “Al Bar dello sport” condotto da Giuseppe Ingrosso con Elena Vallortigara.

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