tecnologia elettromedicale

Da terapista… a paziente. Il dottor Fabio Colonnellofisioterapista e osteopata di Siena che, da anni, accoglie i suoi pazienti nello studio di Arbia, si è trovato dopo un brutto infortunio a passare “dall’altra parte del lettino”. Un’esperienza che gli ha dato modo di testare in prima persona l’efficacia della tecnologia elettromedicale con cui, da tempo, cura i suoi pazienti. Macchinari e tecniche all’avanguardia, grazie ai quali ha potuto accelerare i tempi di riabilitazione come la CERC Therapy. E ora, racconta la sua esperienza ai suoi pazienti e a chi, come lui, si trova ad affrontare un imprevisto del genere e ne teme le conseguenze. 

Partiamo dall’inizio: di che tipo di infortunio si tratta e come è avvenuto?


“Il primo Novembre, in occasione del 50esimo compleanno di un mio ex-compagno di squadra, Francesco Braccagni, sono stato invitato a giocare una partita di vecchie glorie. Nulla di impegnativo, ma essendo poco allenato, forse mi ha fatto male raffreddarmi 10 minuti in panchina e ripartire subito. Durante un movimento banale, ho sentito una sensazione di un colpo secco, una “sassata” sul polpaccio sinistro. Ho capito subito che mi ero rotto il tendine d’Achille e otto giorni dopo sono stato operato”.

Che cosa è successo poi?

“Innanzitutto, sono stato operato da un bravo ortopedico, il dr. Francesco Di Bisceglie, specialista sulla caviglia. Poi ho seguito pedissequamente i consigli alla dimissione e ho integrato l’attesa di tre settimane per evitare il rigetto della sutura del tendine con della speciale Fisioterapia già dentro il tutore. Anziché aspettare 3 settimane in modo passivo però, ho iniziato a bombardare il tendine operato di Campi Magnetici Risonanti e Controllati con una apparecchiatura di Tecnologia Avanzata che si chiama CERC e che ci dà ottime soddisfazioni per la cura e riparazione di ossa e tendini. Pensi che una seduta di CERC Therapy equivalgono a circa 20-30 sedute di Magnetoterapia”.

dottor colonnello siena

L’efficacia della tecnologia elettromedicale è stata, dunque, fondamentale?

“Sì e mi ha permesso di recuperare in tempi record. Grazie a questa particolare forma di riabilitazione che eseguiamo abitualmente nel nostro studio a Siena, senza togliere il tutore o il gesso ho ottimizzato e velocizzato i tempi biologici di riparazione. Chiunque può farlo, se lo desidera. 
Ho fatto questo tutti i giorni unitamente alla tecnologia BEMER che, sempre con il tutore indosso, ha permesso di fare arrivare più sangue ricco di collagene al tendine. Il poderoso aumento del microcircolo locale ha permesso al tendine suturato di ripararsi più velocemente, anche grazie all’assunzione costante di specifici integratori alimentari. Il tendine ha così potuto ripararsi più velocemente, ora ho tolto il tutore e già cammino praticamente in modo normale, un mezzo miracolo!”

Che cosa prevede ora la riabilitazione per l’infortunio al tendine di Achille?


“Ora serviranno ancora alcuni interventi specifici. So bene, ad esempio, che dovrò continuare con la rehab che prevederà TecarLaserelettrostimolazioni ed esercizi specifici per il tendine di Achille. Na con i professionisti presenti nel nostro studio sono sicuro di essere in buone mani. La prossima volta che mi inviteranno a giocare una partita di Basket starò più attento!”

È tornato alle attività precedenti l’infortunio, è già rientrato al lavoro? 

“Non sono ancora in grado di spingere bene sul piede sinistro i miei 115 kg, come facevo prima, durante le mie corsette nel tempo libero, ma sono già in perfetta forma per offrire la mia professionalità ai pazienti che vengono a trovarmi in studio. Stare in piedi e girare intorno al lettino per le mie tecniche manipolative è confortevole, al momento. Spero di ritornare a fare attività fisica presto, anche se non ho fretta di accelerare la riabilitazione. Fortunatamente, con queste nuove tecnologie elettromedicali, sono già in vantaggio sui tempi di recupero, per cui posso permettermi di prendere tutto il tempo per guarire bene”. 

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