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Ecco tutti i dati relativi agli indicatori economici della provincia di Siena

Grazie al rapporto di collaborazione che Camera di Commercio di Siena ha instaurato da alcuni anni con Prometeia, una delle più importanti società europee di consulenza e ricerca economica, è possibile elaborare alcune stime sul consuntivo economico 2022 (i cui dati reali definitivi saranno disponibili il prossimo anno) e delle previsioni per il 2023 relativamente ai principali indicatori economici della provincia.

“Lo scenario dei prossimi mesi – sottolinea il Presidente Massimo Guasconi – è purtroppo caratterizzato da un’economia mondiale indebolita dalla persistente inflazione, dal cambio di registro delle politiche monetarie di quasi tutti i paesi e dalle tensioni legate al conflitto russo-ucraino. In particolare, per quanto concerne l’“Area Euro” e più in generale l’Europa, l’andamento nel breve medio periodo sarà caratterizzato da ulteriori elementi d’incertezza ad iniziare dalla crisi energetica che tende ad aggravare il livello dei prezzi e dal deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro. Nel complesso lo scenario è decisamente peggiorato rispetto ad inizio anno e le stime sono riviste al ribasso”.

“Le prospettive e soprattutto i dati finali – spiega – dipenderanno molto dalla capacità dei governi di fronteggiare l’inflazione da un lato e di evitare o mitigare la recessione dall’altro. Il valore aggiunto 2022 della provincia di Siena si dovrebbe attestare a fine anno a circa 7,83 miliardi di euro, in crescita del 2,8% in termini reali. Rispetto alle stime formulate ad aprile, c’è stata una riduzione per il consuntivo 2021 (da +6,9% a +5,2%). Per il 2022, nonostante le nubi che si stanno addensando nella seconda metà dell’anno, le previsioni sono migliorate, passando dal +2,2% di inizio anno a +2,8%. Nel 2023, invece, si evidenziano a pieno le ricadute delle criticità precedentemente indicate: da una previsione di crescita di 2,4 punti percentuali si passa infatti ad una flessione del valore aggiunto provinciale del -0,3%”.

“Analizzando i singoli settori – prosegue Massimo Guasconil’agricoltura, dopo aver subito una perdita del 5,2% nel 2021, continua a mostrare difficoltà anche nei due anni successivi: -2,5% nel 2022 e -4,1% nel 2023. Anche l’industria, pur avendo ottenuto un brillante risultato nel 2021 (+8,2%), negli anni successivi subisce più degli altri comparti l’impatto negativo  dei problemi di approvvigionamento, dei costi energetici e della contrazione della domanda globale (-2,1% nel 2022 e -2,4% nel 2023). Le costruzioni continuano a beneficiare della potente spinta degli incentivi fiscali che consente nel territorio senese di mettere a segno una crescita del 12,7% nel 2021, che sale a +24,4% nel 2022 per poi rallentare a +4,5% nel 2023 sulla scia dell’allentamento delle misure di incentivazione. Infine, i servizi, dopo aver chiuso il 2021 con un +4,9%, confermano il segno positivo anche nel 2022 con un +3,1%.  Anche per questo comparto, però, il 2023 dovrebbe essere all’insegna del rallentamento (+0,1%)”.

“L’elaborazione dei dati Prometeia – spiega il Segretario Generale dell’Ente camerale Marco Randellini – ci permette anche di prevedere un plausibile andamento del nostro export: migliorano le stime per il 2022 che passano a +5% dal +1% formulato ad inizio anno. Esattamente il contrario per il 2023: se le stime di aprile indicavano una crescita dell’1,5% la previsione aggiornata indica infatti una flessione dello 0,3%. Per quanto concerne il reddito disponibile delle famiglie senesi le stime mostrano una crescita del +4,1% nel 2021 (da +3,6%), che si irrobustisce nel 2022 (+8,1%) per poi assestarsi nel 2023 (+3,6%). Anche la spesa per consumi finali delle famiglie è in crescita: le previsioni per il 2022 evidenziano infatti per la provincia di Siena +11,9% che, al di là di una ripresa effettiva dei consumi, appare purtroppo condizionato soprattutto dalle rilevanti spinte inflazionistiche”.

“E’ utile ricordare che ad ottobre la crescita dei prezzi al consumo è stata proprio pari all’11,9% e che il superamento del limite del 10% dell’inflazione non si registrava dal 1984 – continua -. Sul fronte dell’occupazione, per quanto riguarda gli occupati migliorano le stime rispetto alle previsioni di inizio anno per il 2022 (da +0,7% a +4,9%) mentre peggiorano quelle per il prossimo anno (da +1,1% a +0,7%). Passando alle unità di lavoro (ULA), un’unità di misura del volume di lavoro prestato, si ha un andamento similare: per il 2022 si passa dal +1,4% formulato ad inizio anno a +5,2%, mentre per il 2023 si scende dal +2,3% a +0,3%. Le previsioni Prometeia confermano quindi, a livello locale, quelle relative all’Italia recentemente fatte dall’agenzia di rating Moody’s che, abbassando da ‘stabile’ a ‘negativo’ l’outlook sul settore bancario italiano, ha ipotizzato una crescita del Pil nazionale allo 0% nel 2023 rispetto al 2,7% previsto nel 2022. Speriamo comunque che, come è accaduto più volte in passato, queste non ottimistiche previsioni siano poi smentite dai dati reali definitivi.” 

“Dati certi sono invece quelli relativi all’andamento demografico delle imprese iscritte al nostro Registro Imprese – prosegue Marco Randellini –  Nel periodo gennaio-settembre 2022 sono state registrate in provincia di Siena 994 iscrizioni di nuove attività economiche, inferiori del 3,2% rispetto allo scorso anno (1.027) e 848 cessazioni non d’ufficio, in questo caso superiori del 5% rispetto ai livelli dello scorso anno (erano 808). Il saldo fra iscrizioni e cessazioni si attesta a +146 unità, più basso del +219 dello scorso anno a causa dell’effetto concomitante di diminuzione delle iscrizioni e aumento delle cessazioni. Il numero complessivo delle imprese che hanno sede in provincia di Siena si attesta a fine settembre a 28.004 unità, in flessione dello 0,3% rispetto al corrispondente dato del 2021.

“Diminuisce dello 0,4% il numero delle aziende agricole, mentre per le attività manifatturiere la flessione si spinge al 2% – continua -. All’interno del comparto manifatturiero le specializzazioni più numerose sono quasi tutte caratterizzate dal segno negativo. Nel terziario i settori più colpiti sono il commercio (-1,1%), particolarmente nella componente dell’ingrosso (-1,9%), i trasporti (-3,1%) ed i servizi di ristorazione (-1,3%).  In ripresa numerica le imprese dei servizi di alloggio (+1,3%), le attività finanziarie ed assicurative (+1,1%), le attività immobiliari (+0,5%), quelle professionali, tecniche e scientifiche (+6%), i servizi alle imprese (+1,6%) e le altre attività di servizi (+1,6%).  Un indicatore del cambiamento di clima rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è fornito dal dato degli addetti: in questo caso sia i servizi di alloggio che quelli di ristorazione, infatti, presentano segnali di ripresa. Nei servizi di alloggio si segnalano 3.887 addetti, oltre 900 in più rispetto ad un anno fa, che corrispondono ad un incremento percentuale del 30%. Nei servizi di ristorazione l’incremento in termini assoluti è ancora più importante (1.159 addetti) ma un po’ meno in termini relativi (+16%).  Nella provincia di Siena quindi il numero complessivo degli addetti operanti nelle imprese si attesta a 118.057 lavoratori, in crescita di 4.151 unità in valore assoluto e del 3,6% in termini relativi.  Un segnale importantissimo che speriamo possa essere confermato, nonostante le molte difficoltà che sta affrontando il nostro sistema imprenditoriale, anche per i prossimi trimestri.”

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