Un’area verde in cui fioriscono importanti innovazioni e opportunità per la cittadinanza senese

Alle pendici delle mura di Siena, ad est, si stende il Bosco di Busseto, un’area verde poco frequentata e conosciuta ma dall’immenso valore ambientale e dalla bellezza mozzafiato, che collega l’area di Porta Pispini al quartiere di Ravacciano.

“L’area del Bosco di Busseto rientra in un territorio più vasto, che è quello della Valle di Follonica, della Valle del Fosso di Ravacciano. – spiega Tommaso Addabbo, volontario di WWF Siena. – Un territorio che sta ospitando un progetto pilota in corso di realizzazione da parte di un raggruppamento di associazioni, tra cui WWF Siena, insieme a Legambiente, Gli amici della bicicletta, Siena Art Institute, UISP e l’Istituto nazionale di Bioarchitettura, sezione di Siena”.

Il progetto, attivo da due anni e ormai a buon punto, prevede la riqualificazione dell’area e la preservazione dell’ecosistema naturale boschivo. Per far questo i volontari si sono dati da fare: hanno ripulito la zona e catalogato, insieme all’Orto botanico dell’Università di Siena, tutte le specie presenti nel bosco, per poter allestire un vero e proprio sentiero didattico.

Nel Bosco di Busseto, lungo il sentiero didattico che è ad oggi percorribile, è possibile ammirare le antiche fonti della città di Siena – alcune non smettono di scorrere neanche nei periodi di siccità – e una varietà impressionante, specie considerando la vicinanza al centro della città, di fauna boschiva, fra cui volpi, caprioli, picchi, ghiri e scoiattoli. Il tutto mentre si attraversano ambienti naturali diversi fra loro – c’è un’area più propriamente boschiva, un orto botanico, uno stagno, un’area dedicata al rimboschimento -, che si possono scoprire e di cui si possono conoscere le caratteristiche attraverso l’ausilio dei pannelli didattici.

Fra le prospettive future – non futuristiche – c’è la possibilità di installare un percorso ciclo pedonale che permetta ai cittadini del quartiere di Busseto di poter recarsi a Ravacciano percorrendo la via più breve, cioè i centocinquanta metri che li separano in linea d’aria attraverso il Bosco di Busseto. La ciclo pedonale è stata pensata per rispondere alle esigenze di genitori e ragazzi che quotidianamente devono spostarsi fino a Ravacciano per raggiungere le scuole. Il progetto, quando andrà in porto, permetterà ai cittadini di evitare di portare i ragazzi in macchina, e ai ragazzi di smettere di prendere l’autobus o di percorrere a piedi la strada che, passando per Porta Ovile, li conduce a scuola. Questo eviterebbe il traffico, quindi le emissioni di Co2 nocive per l’ambiente, ma diminuirebbe notevolmente anche i pericoli legati al percorso casa – scuola dei ragazzi, con buona pace dei genitori.

Il lavoro di WWF Siena

Abbaddo, del WWF Siena ci dà un’idea del grosso lavoro di riqualificazione che ha interessato l’area in questi anni: “Il WWF Siena si è occupato di riqualificare un’area boscata, che è contigua al Bosco di Busseto, piantando oltre cento alberi, insieme anche ad altre associazioni. Abbiamo quindi realizzato un sentiero didattico, chiamato Sentiero Natura, in cui sono presenti dei cartelli botanici, che abbiamo realizzato insieme alle scuole e con la supervisione dell’Orto botanico dell’Università di Siena. Abbiamo favorito la realizzazione di una piccola area umida, uno stagno, per promuovere la conoscenza di fauna e flora di questi tipi di habitat, e proprio in questi giorni abbiamo ultimato un giardino delle orchidee”.

Proprio le orchidee richiedono un’attenzione speciale da parte dei volontari e degli stessi frequentatori del Bosco di Busseto. Queste sono piante estremamente delicate, con esigenze ambientali particolari, ed oltre ad esser bellissime – e mediterranee, quindi diverse da quelle che compriamo al negozio – sono anche molto importanti per l’ecosistema sotterraneo.

Alla grande biodiversità animale, dunque, si accompagna anche una biodiversità legata alla fauna dell’area; entrambe saranno più specificatamente studiate in occasione del bioblitz organizzato dal Museo di storia naturale, e a cui tutta la cittadinanza e chiunque fosse interessato è chiamato a partecipare.

Il bioblitz: la caccia al tesoro “naturale”

Il bioblitz è un evento durante il quale esperti, volontari e cittadini si dedicano alla catalogazione delle specie animali e/o vegetali in una data area. Andrea Benocci, volontario WWF e membro dell’Accademia dei Fisiocritici, si è occupato dell’organizzazione di un bioblitz nel Bosco di Busseto: “Il bioblitz si colloca all’interno di un’iniziativa più grande, un’iniziativa mondiale che si chiama City Nature Challenge. Quest’anno, per la prima volta, a questa iniziativa mondiale è stata candidata anche la città di Siena, attraverso il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici. L’iniziativa dura quattro giorni (29 aprile – 2 maggio) e riguarda tantissime città in tutto il mondo, che si sfideranno in una sorta di competizione, una gara a chi realizza la maggior parte delle osservazioni naturalistiche”.

“Noi come città di Siena abbiamo deciso di organizzare questo bioblitz della durata di 24 ore, dalle 18 di sabato 30 aprile alle 18 di domenica 1° maggio. Durante queste ore, i cittadini che aderiranno potranno partecipare a dei turni, durante i quali saranno aiutati da vari gruppi di esperti, provenienti da tutta Italia, che guideranno i cittadini in questo percorso di scienza partecipata, per fare una sorta di mappatura della biodiversità presente nell’area verde del Bosco di Busseto”.

Quindi, attraverso delle foto scattate con uno smartphone e poi caricate sull’App I naturalist, i cittadini possono raccogliere dati e avvicinarsi al mondo naturale che li circonda in uno spirito giocoso e competitivo. Il vincitore della competizione mondiale sarà decretato la settimana successiva, e sarà la città che avrà raccolto più osservazioni e avrà avuto più osservatori, pronti a gareggiare per Siena?

Le interviste a Tommaso Addabbo, Giovanni Cappelli e Andrea Benocci.

Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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