La protesta dei docenti precari in piazza Matteotti a Siena: consegnato un documento al Provveditore agli studi con le richieste

Non si ferma la protesta dei docenti precari. Dopo la manifestazione della scorsa settimana a Firenze, oggi, a Siena, un gruppo di insegnanti riuniti nel Direttivo Precari Scuola Toscana – da anni al lavoro nella scuola, ma senza ancora nessuna stabilità – si è ritrovato in piazza Matteotti per continuare a manifestare il proprio dissenso verso le decisioni prese dal Miur e presentare le proprie richieste in un documento scritto al Provveditore agli studi. Nel mirino, in particolar modo, requisiti e modalità del concorso straordinario bandito dal Ministero e la riapertura delle graduatorie

“Secondo le direttive arrivate dal Miur, gli anni di servizio che abbiamo alle spalle conteranno quasi zero” sottolinea Manola Terzani, rappresentante del direttivo della provincia di Siena e insegnante precaria alla scuola media di Radicondoli. “Non ci sono differenze – aggiunge – tra noi che abbiamo esperienza sul campo e chi si affaccia per la prima volta al mondo della scuola. Saper insegnare è un valore aggiunto, non basta conoscere la materia, bisogna essere in cgrado di creare un rapporto con i ragazzi. Da anni lavoriamo a scuola, sappiamo cosa vuol dire e vogliamo che la nostra professionalità venga riconosciuta”.

Tra i docenti che sono saliti negli uffici del Provveditore, anche Giacomo Vigni, professore di psicologia all’istituto Caselli di Siena. “Il movimento si sta spandendo a macchia d’olio, sia in Toscana che nel resto d’Italia – afferma Vigni – Le nostre difficoltà non sono state ascoltate né dalla politica italiana né da chi ci rappresenta in Ministero: i requisiti richiesti nelle nuove graduatorie – la cui ordinanza è stata firmata qualche giorno fa dal Ministro Azzolina – non tengono conto della nostra esperienza sul campo, ma nemmeno della formazione che abbiamo alle spalle, come i master, ora valutati pochissimi punti.”

“Domani – continua Vigni – con il Direttivo Precari Scuola decideremo una data per presentarci tutti insieme davanti al Parlamento, a Roma e portare fino a lì le nostre richieste. Siamo un gruppo sempre più numeroso di insegnanti precari da tutta Italia, continueremo a far sentire la nostra voce.”

“Insegno ormai da 8 anni, e da 8 anni sono un’insegnante precaria – afferma Roberta Mauri, docente di accoglienza turistica all’Istituto Ricasoli di Siena- Oggi sono qui insieme ai miei colleghi per chiedere il rispetto della Direttiva europea che stabilisce che ogni lavoratore precario, dopo 36 mesi, venga assunto a tempo indeterminato. È una legge che viene osservata in tutta Europa, ma non in Italia, dove i nostri diritti vengono ormai calpestati da anni”.

“Teniamo molto a sottolineare l’importanza dei docenti di sostegno – conclude Vigni – i ragazzi con disabilità hanno diritto ad avere un professore che possa seguirli per più anni, senza interrompere la continuità didattica. Il nostro lavoro è essere bravi educatori e vogliamo essere messi nelle condizioni di farlo.”

Ecco le parole dei docenti precari.

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