“Siena vive di turismo, l’immagine che diamo al mondo è importante”
Uniti per Siena ha commentato il peggioramento della situazione del decoro urbano della città per via dell’aumento dei senzatetto.
“Siena non è più un’isola felice – afferma Uniti per Siena -, ormai ne abbiamo preso atto e da anni, ma non per questo dobbiamo chiudere gli occhi davanti a fenomeni che fino a qualche anno fa erano sconosciuti o quasi nella nostra comunità. Ultimamente stiamo assistendo a una proliferazione di senza tetto, i quali decidono di dormire in vari luoghi della Città: un problema sia sociale che di decoro urbano, con le Associazioni e le Istituzioni cittadine che cercano di dare il proprio supporto dinanzi ad una situazione che, purtroppo, sta però sfuggendo di mano a causa del sempre maggior numero di individui che decidono di prendere dimora in qualche strada o piazza cittadina”.
“Purtroppo, a questo punto – continua Uniti per Siena -, mantenere il decoro in Città è un aspetto non più rimandabile, perché ogni giorno che passa più la situazione peggiora e rischiamo di avere anche problemi di ordine sanitario. Prendere la situazione di polso ed iniziare a chiudere alcuni luoghi la notte, ad esempio la Fortezza e gli altri parchi urbani, perché non diventino dormitori a cielo aperto non è più rimandabile. Ripetiamo queste sono persone che vanno aiutate, ma se non accettano l’aiuto non possiamo permetterci che vivano come meglio credano perché Siena vive principalmente di turismo e l’immagine che diamo al mondo si riflette sui flussi turistici che arrivano nella nostra Città”.
“Molti penseranno che sia un problema da poco – prosegue Uniti per Siena -, ma se iniziamo a voltarci dall’altro lato inizieremo ad assuefarci a vedere persone che dormono per strada, poi a coloro che faranno i loro bisogni in pubblico, poi a persone che magari si picchiano perché qualcuno ha usurpato un posto non suo ed alla fine la situazione rischia di essere ingestibile”.
“Il decoro urbano non è un vezzo – conclude Uniti per Siena -, ma lo specchio di una civiltà e di una sensibilità che nella nostra città stanno sparendo, e non dovremmo farlo accadere per il rispetto sia di coloro che ci hanno preceduti ma soprattutto di coloro che verranno”.