Il sindaco di Siena interviene sull’approvazione del rendiconto del Comune di Siena

“Ho difficoltà di non sorridere rispetto a certi interventi, tutti prevedibili, in successione”. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi è intervenuto in consiglio comunale in merito al rendiconto 2020.

“Abbiamo avuto in eredità – ha detto il primo cittadino replicando agli interventi di Pierluigi Piccini, Bruno Valentini e Alessandro Masi – un debito trentennale di dieci milioni di euro e impiegheremo le risorse per togliere i debiti dalle spalle dei cittadini”.

“Siamo arrivati – ha sottolineato De Mossi – al nono posto in Italia come investimento nel digitale, le classifiche sono sempre molto variabili e le cito sempre malvolentieri. Nel 2021 andremo in attivo, questo è un fatto. Non è politica, non è ideologia, non è pubblicità. Non è l’obbligo di difesa. Vi capisco però: dovete giustificare la vostra esistenza e l’essere stati al comandato di questa città per tanti anni, ma la verità è un po’ più forte delle bugie”.

“Noi paghiamo le fatture nei termini di legge – ha tuonato ancora il sindaco -, noi non abbiamo chiesto un euro alla Fondazione. Rispetto ai soldi che piovevano dal cielo quando c’erano altre amministrazioni noi non abbiamo avuto niente”.

“Le parole corrono nel vento – ha concluso – e quindi care sorelle Bandiera (in riferimento ai tre consiglieri, ndr) che Dio vi conservi”.

L’intervento del sindaco di Siena Luigi De Mossi.

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