All’Acquacalda, dove è sbarcato il padel, c’è un piano da 1,7 milioni che riconvertirebbe l’attuale struttura in un impianto polifunzionale. “È già pronto, potrebbe partire entro l’anno – spiega il presidente Giuseppe Gotti – poi penseremo a ristudiare il complesso di San Miniato”

Dal padel al nuovo palazzetto per la scherma, dal ripensamento dell’area di San Miniato ad uno stadio per il rugby: Giuseppe Gotti, presidente del Cus Siena, rivela a “Al Bar dello Sport” tutti i progetti del Centro Universitario Sportivo, a cominciare dalle strutture dell’Acquacalda. Prima del Covid tanti sportivi, studenti universitari e non, riempivano i quattro campi di calcetto. Poi la pandemia ha cambiato un po’ tutto, e allora il Cus ha deciso di riconvertire uno dei campi in sintetico in due campi di padel (uno regolare, l’altro di una versione particolare, il padel-ball, con dimensioni più ridotte e utilizzabile, alzando la rete, anche per il volley tre vs tre). “Se avremo una risposta importante – spiega Gotti – proveremo in futuro a coprire l’area con una tensostruttura per renderli fruibili anche nei mesi invernali”.

Ma il tema più ambizioso, accennato nei giorni scorsi anche dal rettore Francesco Frati, è la nuova palestra di scherma, che potrebbe nascere dove adesso sorge il campo di calcetto numero 1. “Il progetto è già pronto e cantierabile, visto che il Comune di ha detto che ci possiamo costruire – spiega il presidente del Cus – si tratta di un investimento di circa 1,7 milioni, di cui il 70% che verrebbe finanziato dai fondi del Pnrr. Il Governo infatti vuole finanziare l’edilizia universitaria, che non riceve da tempo risorse ad hoc, e una quota è destinata agli impianti sportivi. La restante parte arriverebbe dal mutuo e dalla sponsorizzazione di alcune aziende primarie senesi. Il mutuo si potrebbe alleggerire affittando il vecchio palazzetto della scherma, che si riconvertirebbe in palazzetto polifunzionale per vari sport, in modo da venire incontro alle esigenze degli universitari ma anche alle sezioni sportive del Cus”.

Il progetto, che deve essere approvato dal Cda dell’Università di Siena, non avrebbe tempi lunghi. “I fondi del Ministero arriverebbero entro l’anno, poi spetterà all’ufficio tecnico dell’Università procedere con l’appalto dei lavori. Una previsione si fa male, ma penso che potremmo cominciare al termine del 2022”.

Nuova palestra di scherma e riqualificazione di quella vecchia da adibire a palazzetto per sport indoor. A quel punto, con l’area dell’Acquacalda completata, lo sguardo del Cus mirerà alla zona di San Miniato. “Esiste un progetto di Luigi Berlinguer, quando era rettore – continua Gotti – che prevedeva sulla collina di San Miniato, in Via Aldo Moro, la costruzione di un nuovo centro sportivo con palestra per arti marziali, che è quella già costruita, e a fianco una piscina e un palasport di una certa dimensione. Ora, riguardo alla piscina credo che per Siena le strutture attuali sono sufficienti. Ma è un’area che va ripensata con altri impianti. Il palazzetto del Judo, pur bello, è un po’ isolato. Andrebbe ristudiato tutto il complesso di San Miniato. Ci penseremo dopo aver sistemato l’area dell’Acquacalda”.

C’è poi il tema del Sabbione, passato dall’Università di Siena al Comune e in procinto di cambiare veste (la squadra di rugby tra l’altro questo fine settimana giocherà per la prima volta una partita casalinga sull’erba, ospite del Valdelsa Rugby a Colle Val d’Elsa). “Il rugby ha le stesse problematiche del calcio – commenta il numero 1 del Cus – se vogliamo mantenere un impianto in erba naturale, non può essere usato per gli allenamenti quotidiani, perchè distruggono il manto erboso. Penso a quello che ha fatto la Colligiana, con diverse superfici di gioco per consentire la ricrescita del manto erboso. Ma è difficile pensare, dentro il comune, di costruire impianti sportivi di quelle dimensioni. Se prendiamo l’area dell’università, vicino alla palestra di judo, per realizzare un impianto di calcio-rugby dovremmo togliere la collina e il prezzo salirebbe alle stelle. Per nuovi terreni si potrebbe pensare a Pian del Lago, che è in un altro comune”.  

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