La storia di Daniele Bellofiore che raccoglie donazioni e fondi da portare nelle zone colpite dalla guerra in Ucraina

In questi giorni Daniele Bellofiore e Stefano Torelli stanno chiudono gli ultimi pacchi che contengono alimenti, prodotti per l’igiene, medicinali e abiti per l’inverno. Tutti diretti verso l’Ucraina. Da quando è iniziata la guerra i due, armati di furgoncino a noleggio, hanno percorso migliaia di chilometri per portare aiuti e aiutato oltre cento persone a fuggire dalle zone più a rischio.

“Le prime missioni avvenivano al confine tra Polonia, Romania e Ucraina – racconta Daniele Bellofiore, torinese di origine ma residente a Vagliagli già da diversi anni, alla redazione di Gazzetta di Siena -. Poi, con l’irrigidirsi del conflitto abbiamo deciso di portare il nostro aiuto anche sul fronte interno”.

Daniele questa volta però partirà da solo. Prima una breve sosta a Milano per raccogliere il materiale donato, poi il lungo viaggio verso l’Ucraina. Butcha, Kharkiv, fino a scendere sulla linea del fronte, verso l’occhio del ciclone, le città di Kramatorsk e Bakhmut, e di nuovo Odessa, dove visiterà due centri di rifugiati. Infine uno stop a Kherson per consegnare gli ultimi aiuti. “Partirò il 10 marzo – spiega Daniele – e questo viaggio ho deciso di farlo da solo. Bakhmut e Kramatorsk sono due zone estremamente delicate, perciò non me la sento di coinvolgere altre persone”.  

Dodici le missioni a cui Bellofiore ha partecipato: “L’ultima è stata ad ottobre, poi mi sono fermato. Questi viaggi portano con sé grosse difficoltà. Le ore alla guida, le strade dismesse a causa dei combattimenti sono soltanto alcune delle prove che ci troviamo ad affrontare. Abbiamo visto famiglie distrutte, feriti e persone disperate davanti alla violenza dei soldati”.

Ma il lavoro di Bellofiore, titolare di un bed & breakfast nel senese, non si sarebbe potuto realizzare senza le donazioni provenienti da tutta Italia: “Gli aiuti economici e le donazioni sono stati fondamentali per portare a termine questi viaggi – dice -. Ad oggi però è molto calata l’attenzione nei confronti della tragedia che sta colpendo il popolo ucraino e, nonostante le raccolta fondi su Gofundme, trovare persone disposte a donare è sempre più difficile”.

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