Parte il nuovo appalto per la gestione dei servizi del Cup

Entra in vigore da oggi il nuovo appalto che potenzia servizi di sportello, di front office e telefonici del Cup.

I call center saranno aperti più ore al giorno (dalle ore 8 alle 18) e dal lunedì al sabato compresi.

Con il nuovo appalto il personale che prestava servizio prosegue il proprio lavoro, un aspetto importante per AUsl Toscana Sud Est; in accordo con i sindacati è stato istituto un tavolo di monitoraggio dei servizi esternalizzati, sia sotto il profilo della qualità dei servizi per il cittadino, sia sotto il profilo della tutela dei diritti dei lavoratori.

Esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto il direttore generale di AUsl Toscana Sud Est che spiega: “progressivamente il potenziamento dei servizi al cittadino porterà ad ampliare la capacità di risposta del Cup. Le postazioni call center passano da 31 a 60 per duemila accessi settimanali”.

Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa anche dalle organizzazioni sindacali.

“Siamo molto soddisfatti – spiegano FP CGIL, FISASCAT CISL, UILTuCS e FPL UIL di Siena – perché con questa contrattazione abbiamo ottenuto considerevoli miglioramenti contrattuali. Inoltre è stato riconosciuto in qualche modo che il personale occupato in questa attività svolge un servizio indispensabile per i cittadini che va tutelato e qualificato.

Ora più che mai, con l’emergenza Covid-19, si è forse compreso quanto sia indispensabile il lavoro di queste persone e quanto ci sia necessità di aumentarlo e valorizzarlo. Tanto è vero che si procederà ad una implementazione dei servizi che svolge il CUP, sia per le attività di front office, sia nei sistemi CUP telefonici, sia presso gli sportelli fisici”.

“Rimane comunque il generale rammarico – aggiungono le organizzazioni sindacali – che la pratica di dare lavori e servizi in appalto nelle strutture pubbliche sia divenuta ormai consolidata, creando situazioni davvero assurde, dove nella stessa struttura ospedaliera, ad esempio, ci sono lavoratori a cui vengono applicati contratti di lavoro diversi con diritti e tutele differenti quindi, persone che magari lavorano insieme tutti i giorni ma che sotto gli aspetti normativi presentano una forte disparità. Cosa che spesso sfugge al cittadino”.

“Nonostante, tramite la pratica degli appalti e dei sub appalti, si sia purtroppo perso interi pezzi di contesto lavorativo pubblico, – concludono i sindacati – noi cerchiamo di tutelare al meglio questi lavoratori di serie B, così come abbiamo fatto anche in questa occasione.

Auspichiamo che l’esperienza del Covid-19, che ha messo indiscutibilmente in luce l’importanza del sistema sanitario pubblico, e dei lavoratori nel cui ambito vi operano, a più titolo, faccia riflettere tutti su nuovi modelli organizzativi”.

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