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Cravos: “Volete togliere la vita al diritto allo studio toscano”

“In gennaio si è tenuto il consiglio regionale studentesco per discutere il bilancio previsionale 2022-2024 del DSU l’azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario – inizia a spiegare Francesca Parri, coordinatrice di Cravos Siena, associazione studentesca universitaria – Enrico Carpitelli, il direttore del DSU, ha presentato il bilancio previsionale che portava una novità abbastanza sostanziale, ovvero il fatto che la Regione Toscana da quest’anno (quindi già da settembre si vedranno le prime conseguenze) al 2024 arriverà all’azzeramento totale dei finanziamenti”.

Il DSU è un ente regionale che si occupa di offrire servizi come mense, residenze e contributi monetari agli studenti universitari, borsisti e non, e che da quanto emerge dalla delibera regionale 1376 approvata dalla giunta lo scorso dicembre, vedrà azzerare i finanziamenti ricevuti dalla Regione Toscana nel 2024.

Ma già dal prossimo anno scolastico vi sarà un forte ridimensionamento dei contributi, e considerando che il DSU è un’azienda regionale la gran parte dei finanziamenti che riceve di norma provengono dalla Regione Toscana. Secondo Parri:” Togliere 12 milioni di euro al DSU, come la Regione prevede di fare già dall’anno 2022-2023, vorrebbe dire togliere completamente la vita al diritto allo studio toscano”.

Nella stessa seduta del consiglio regionale studentesco è emerso anche un altro taglio, statale questo, di 5 milioni di euro, legato ancora una volta all’erogazione delle borse di studio e dei servizi legati al diritto allo studio. Lecito pensare che tutto ciò non possa che portare ad una riorganizzazione del DSU in base al parametro dell’economicità, non esattamente il massimo per gli studenti, specialmente per i borsisti.

In Toscana ci sono circa 14 mila borsisti, di cui 3 mila su Siena – spiega la coordinatrice di Cravos – In Toscana ad oggi non esiste la figura dell’idoneo non vincitore ma, se mancheranno i finanziamenti, ci potranno essere tanti studenti idonei ad ottenere la borsa di studio, ma non vincitori”.

Per questo Cravos si stupisce di esser stata l’unica associazione universitaria ad aver alzato la voce: ”Non capiamo perché siamo usciti soltanto noi con queste rivendicazioni, dato che il documento (il bilancio previsionale del DSU) è pubblico ed è stato presentato anche alle altre liste, che hanno votato con parere negativo. Tutti hanno votato con parere negativo! ‘E un bilancio che tutti hanno letto e tutti hanno sotto gli occhi“.

In ogni caso alzare la voce è servito, perché la giunta regionale, con Eugenio Giani e l’assessora all’università e ricerca Alessandra Nardini in prima fila, è recentemente intervenuta nel dibattito per precisare che i fondi mancanti al DSU verranno sostituiti da fondi europei (Por Fse+ 2021-2027) o altri fondi nazionali o regionali. Ribadendo anche l’importanza delle politiche per il diritto allo studio universitario nell’azione della giunta. Nulla da temere quindi?

“Se contiamo che Regione Toscana taglierà 12 milioni di euro e lo Stato ne ha tagliati nel frattempo altri 5 milioni, capiamo come questi soldi siano impossibili da riprendere da altri fondi, sia nazionali che europei, si tratterebbe di 17 milioni di euro! Oltretutto, i fondi di cui parla la delibera sono fondi di ricerca, che se verranno usati per le borse di studio creeranno un ulteriore definanziamento a tutti quei ricercatori e gli assegnisti che invece hanno bisogno costante di finanziamenti”. Nessun passo indietro dunque da Cravos, secondo cui: ”La Regione Toscana non ha dato una reale risposta, ma si è soltanto limitata, tramite le figure del Presidente Giani e dell’assessore Nardini a recitare quello che dice la delibera regionale 1376 che è stata approvata a Dicembre e che sostiene il definanziamento del diritto allo studio”.

Cravos quindi non si ferma, e dopo aver dato vita al coordinamento “Io studio in Toscana”, che punta a riunire tutti gli studenti degli atenei regionali, ha indetto un’assemblea studentesca per il 23 febbraio, a cui sarà possibile partecipare anche online, che si propone di informare gli studenti e riunirli per portare avanti rivendicazioni di fronte alla stessa Regione Toscana: “Per ottenere risposte che siano soluzioni concrete, che prevedano dei finanziamenti. Per cambiare completamente rotta, dato che per adesso questo definanziamento è nel bilancio previsionale e quindi, un cambiamento può essere fatto”.

L’intervista a Francesca Parri, coordinatrice di Cravos Siena

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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