Lo annuncia il presidente di Banca Intesa Russia Antonio Fallico. “E’ un’impresa partecipata da un fondo Usa. Ma ci vuole il viale libera del governo italiano”. A inizio gennaio l’annuncio che della produzione


C’è già l’offerta di un’azienda di Siena per una joint-venture per produrre il vaccino Sputnik
.  Lo scrive Repubblica, riportando le parole di Fallico, presidente di Banca Intesa Russia.

“Le imprese italiane hanno la capacità, e in alcuni casi sarebbero già pronte, a produrre il vaccino russo ma serve capire qual è l’agenda del governo italiano, che non appena avrà completato la sua compagine al livello dei sottosegretari potrà esprimersi al riguardo”. Lo sostiene Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’associazione Conoscere Eurasia a margine del forum “Russia ed Europa: nuove sfide per la cooperazione economica e il superamento della pandemia”.

“Per quanto riguarda l’Italia – prosegue -, sono stati già acquistati dei macchinari italiani per la produzione del composto in un impianto a San Pietroburgo. Ci sono offerte da parte italiana, di un’azienda che è partecipata da un fondo americano, basata vicino a Siena, che sarebbe pronta a fare una joint-venture, perché ha bioreattori liberi. La parte russa è ovviamente interessata. Ma tutto questo – conclude il presidente di Banca Intesa Russia – deve avere la benedizione delle nostre autorità. Che devono decidere se produrre il vaccino di altri o di quelli già registrati, come Pfizer, AstraZeneca o Moderna. La volontà da parte degli imprenditori c’è, quella russa anche. Non appena si conclude la nuova compagine di governo questo tema potrà essere affrontato”.

Secondo quanto raccolto non sarebbe Gsk l’azienda interessata. A inizio gennaio era arrivato l’annuncio della produzione nello stabilimento ‘Corima’ di Monteriggioni dell’intera linea di produzione che confeziona a San Pietroburgo il vaccino anti-Covid19 russo ‘Sputnik V’.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui