Grande attesa per il nuovo decreto del 26 aprile, con il ritorno della zona gialla e lo scaglionamento delle riaperture di quasi tutte le attività

L’attesa per il nuovo decreto governativo a tema riaperture si fa sempre più sentire, mentre le indiscrezioni riguardo la bozza stilata e gli interventi dei partiti di maggioranza si susseguono sulla stampa.

Ciò che per ora sappiamo è che le misure che entreranno in vigore avranno una durata più lunga di quanto non ci si aspettasse. Si parla infatti di una scadenza al 31 luglio, in coincidenza con il termine dello stato di emergenza nazionale.

Ma, prima di addentrarci nelle ipotesi delle riaperture, premettiamo la presenza di continue rimostranze degli esperti sul piano scientifico. Ormai da mesi gli scienziati e gli esperti di statistica mettono in dubbio la validità dei dati relativi alla situazione epidemiologica, in grado di vanificare – se inesatti – le imminenti riaperture.

Vediamo ora tutte le ipotesi emerse dalla divulgazione della bozza del nuovo decreto: dal ritorno della zona gialla alla gestione delle scuole non più in presenza al 100% come ipotizzato; dalle riaperture serali dei ristoranti agli eventi sportivi, culturali e fieristici; dall’introduzione dei ‘green pass’ per gli spostamenti all’abbattimento del coprifuoco.

Cambio zone: monitoraggio e normativa

Da lunedì 26 aprile più di metà Italia potrebbe risvegliarsi in zona gialla. A stabilire la ‘promozione’ delle regioni sarà il monitoraggio del 23 aprile. Se il virus continuerà a rallentare la propria corsa, saranno ben 14 le regioni che potrebbero accedere alla zona gialla.

Le regole restano quelle stabilite nel decreto precedente, saranno infatti obbligatorie due settimane in fascia arancione e “quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive” per poter passare all’area gialla.

I parametri da rispettare per le regioni sono la presenza di un Rt sotto a 1 e un ‘rischio complessivo’ basso o moderato. Un ‘rischio complessivo’ che valuterà 21 parametri, fra cui la comparsa di nuovi focolai e il tasso di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive.

Zona gialla

Le regioni candidate al passaggio in zona gialla sono: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.

Potrebbero aggiungersi alle precedenti anche Toscana, Liguria e Basilicata, che presentano attualmente un Rt vicino a 1 e che dovranno scendere sotto questa soglia per ottenere la ‘promozione’.

Ancora si tratta di mere ipotesi, le regioni potrebbero rimanere in arancione, in caso di risalita dell’Rt o per il passaggio del ‘rischio complessivo’ da moderato ad alto.

Scuola e trasporti

Inizialmente ipotizzato un ritorno sui banchi del 100% per tutti gli studenti, dopo il confronto con le Regioni il Governo ha dovuto prendere meglio la mira a riguardo.

“Il confronto con le Regioni e gli enti locali è stato positivo. L’obiettivo del governo è il ritorno a scuola di tutti i ragazzi di ogni ordine e grado. Lo faremo gradualmente in modo progressivo e sicuro”, sono state queste le parole della ministra Maria Stella Gelmini, che ha così riportato un sentore di equilibrio, dopo le rimostranze non solo del mondo della scuola ma anche di quello dei trasporti.

In zona rossa dovrà essere garantita la didattica in presenza ad almeno il 50% degli studenti delle superiori, e a non più del 75%. Mentre in zona gialla e arancione si avrà una presenza minima del 60% degli studenti, fino a un massimo del 100% dell’intera popolazione studentesca. Un occhio di riguardo per i maturandi, per cui si prevede la priorità nel ritorno alla presenza in classe.

Resta garantita la possibilità, anche in zona rossa, di svolgere attività di laboratorio in presenza, o per garantire l’inclusività degli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali. Mentre, solo in caso di focolai da Covid, saranno i governatori di Regione ad agire diversamente sui casi specifici.

Tutte le altre scuole, di ogni ordine e grado, tornano quindi in presenza abbandonando la DaD.

Nonostante il desiderio del Governo centrale di tornare alla didattica in presenza al 100%, il raziocinio continua a guidare le ipotesi. La previsione più accreditata è che ciò sarà possibile solo per il nuovo anno scolastico, in quanto manca poco più di un mese alla conclusione di quello in corso.

Dai tavoli dei prefetti, istituiti dalla ministra Azzolina lo scorso dicembre, dovranno arrivare le regole per i trasporti da applicare dal prossimo lunedì ad ogni provincia.

Sul fattore università, invece, ci si prepara a un rientro al cento per cento in presenza. Secondo la bozza del nuovo decreto è questo un obiettivo primario, ma realizzabile solo per l’autunno in quanto nel mese di maggio si concluderà il semestre universitario.

Pass verde per gli spostamenti

La vera novità sarà l’introduzione dei ‘certificati verdi’, che permetteranno gli spostamenti in entrata e in uscita da regioni e province in zona arancione o rossa.

Il pass verde avrà una validità di 6 mesi per guariti e vaccinati e solo di 48 ore per chi si è sottoposto a un test molecolare o antigenico rapido.

Un pass che avrà validità, secondo la bozza del decreto, in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, e potrà essere presentato in forma cartacea o digitale. Sono previste sanzioni per chi lo falsifichi, compreso l’arresto e la reclusione.

Resta comunque la possibilità di spostarsi per motivi di lavoro, salute e urgenza, muniti di autocertificazione.

Centri commerciali

Dal 15 maggio, in zona gialla, centri e pachi commerciali saranno riaperti anche nei giorni festivi e prefestivi.

Nella bozza del decreto si legge che “potranno svolgersi le attività degli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e altre strutture ad essi assimilabili nei giorni festivi e prefestivi”.

Gli ingressi saranno comunque contingentati e si avrà l’obbligo dell’uso della mascherina, del distanziamento sociale e dell’igienizzazione delle mani.

Visite ad amici

Dal 1° maggio al 15 giugno, in zona gialla (e in ambito comunale in arancione), sarà consentito lo spostamento verso un’abitazione privata abitata, una volta al giorno.

Il limite imposto sarà di quattro persone ospitate, oltre ai già conviventi nella casa, non tenendo conto dei figli minorenni e delle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi.

Resta ancora una possibilità non concessa in zona rossa.

Ristoranti

Consentite dal 26 aprile, in zona gialla, le attività dei servizi della ristorazione con consumo al tavolo ed esclusivamente all’aperto, anche per la cena.

Senza limiti di orario resta consentita la ristorazione negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, limitatamente a coloro che vi alloggiano.

Dal 1° giugno, sempre in zona gialla, le attività di ristorazione saranno consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 alle 18, o fino all’orario che sarà stabilito dal Consiglio dei Ministri.

Su questo punto si palesa l’ombra della Lega, che a quanto dichiarato da Matteo Salvini, cercherà di anticipare l’apertura anche al chiuso già dai primi di maggio.

Per quanto riguarda gli esercizi nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, nei porti e negli interporti, resteranno sempre aperti con l’obbligo di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro.

Cinema, teatri ed eventi sportivi

Dal 26 aprile, in zona gialla, torneranno gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.

Secondo la bozza del decreto si svolgeranno con “posti a sedere preassegnati” e con distanza di almeno un metro, e l’invito ad acquistare i biglietti per mezzo delle piattaforme online.

Obbligatorio l’uso della mascherina ed eccezione sull’assegnazione dei posti a sedere alternati solo per i conviventi.

La capienza non potrà essere superiore al 50%, con un massimo di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso.

Anche gli eventi sportivi torneranno dal 1° giugno, con stadi e palazzetti con capienza non superiore al 25% e con un massimo di mille spettatori all’aperto e cinquecento al chiuso.

Così Euro 2021 non sarà più del tutto un’eccezione. Saranno concesse deroghe sui numeri e sulle date, con l’ok del Cts e del ministero della Salute.

Alcuni eventi, inoltre, potranno essere riservati solo a coloro in possesso del ‘pass verde’.

Piscine, palestre e sport

Dal 26 aprile, in zona gialla, tornano ad essere consentite le attività sportive all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma resterà interdetto l’uso degli spogliatoi.

Dal 15 maggio, in zona gialla, saranno consentite le attività di piscine all’aperto in conformità ai protocolli e alle linee guida stilate dalla Conferenza delle Regioni, sulla base dei criteri del Comitato tecnico-scientifico. Sia per adulti che per bambini, infatti, le piscine saranno divise in corsie e dedicate al nuoto, con uno spazio di 10 metri quadrati riservato a ciascun bagnante.

Dal 1° giugno, sempre in zona gialla, saranno consentite le attività delle palestre, con una distanza fisica di almeno due metri tra un atleta e l’altro.

Dal 1° luglio riapriranno anche i centri termali e i parchi tematici, anche se la Federterme ricorda l’erogazione dei servizi termali già in corso per chi debba accedere a cure o altre prestazioni sanitarie e riabilitative per motivi di salute.

Fiere, convegni e congressi

Dal 1° luglio, in zona gialla, tornano convegni e congressi, nel rispetto delle regole fissate dai protocolli e dalle linee guida.

Arriva il sì anche per le manifestazioni fieristiche, per cui si valuterà l’obbligo del tampone negativo agli standisti ma la possibilità di partecipazione anche a chi viene dall’estero.

Coprifuoco

Ci siamo abituati al coprifuoco dalle 22 alle 5, ma dalla cabina di governo potrebbero arrivare cambiamenti a partire dal 1° giugno. Mentre la Lega spinge per ottenere lo slittamento almeno alle 23 già nell’immediato, le alte cariche dello Stato restano più moderate ma lasciano un velo di speranza.

Si potrebbe avere un posticipo addirittura alla mezzanotte dal prossimo giugno, fino ad arrivare all’abbattimento di ogni limite orario in piena estate.

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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