Questore e prefetto non autorizzano il flashmob dei ristoratori #ioaprosoloinsicurezza

Cambio di programma per venerdì 15 gennaio. Gli aderenti al flashmob #ioaprosoloinsicurezza di Tni e Ristoratori Toscana non hanno ricevuto l’autorizzazione della prefettura e della questura, e senza il loro appoggio hanno dovuto rinunciare alla manifestazione per non incorrere nell’illegalità.

Liniziativa #ioaprosoloinsicurezza avrebbe previsto l’accensione delle luci all’interno dei locali fino alle 22, nessun cliente seduto a tavola ma proprietari e dipendenti non in cassa integrazione al loro posto di fronte ad apparecchiature vuote.

“Ricevuta la non autorizzazione da parte di questore e prefetto abbiamo deciso di abbandonare l’idea – ci ha informato Davide Patrone, portavoce del gruppo Rispetto con cui avevamo parlato proprio di questa iniziativaCerchiamo chiarimenti e risposte, non vogliamo andare contro la legge o le normative con una manifestazione non autorizzata”.

Ma il contatto con la questura e la prefettura non era fondamentale solo per poter accendere le luci nei locali, ma anche e soprattutto per poter accendere le luci sui problemi e sulle perplessità che riguardano la categoria della ristorazione e dell’ospitalità in generale.

La lettera in cui chiediamo appoggio e intercessione da parte del prefetto e del questore è stata comunque da loro ricevuta – ha poi aggiunto Patrone – ed è in quella lettera che si trova il nostro messaggio. Fondamentale per noi è non uscire dalla legalità ma ricevere risposte certe appoggiate da dati veri”.

La questione è una soltando ‘perchè aperti a pranzo e non a cena?’, la domanda principale a cui la categoria cerca risposta, chiedendo come sia possibile che le norme di sanificazione e distanziamento siano applicabili per la metà del giorno e non per la sera. Oltre al richiedere alla classe dirigente dati certi che attestino il ruolo apparentemente chiave dei locali nella diffusione del virus, dati i provvedimenti presi nei confronti della ristorazione.

Siamo demoralizzati a causa della mancata spiegazione sul perché subiamo maggiormente di altri il dogma delle chiusure, non avendo mai visto dati che accertassero la colpevolezza dei ristoratori che si sono adattati ad ogni protocollo e ad ogni normativa emanata dal governo – ha concluso Patrone – Ciò non deve comunque farci cadere nell’illegalità”.

Un atteggiamento diverso quello di #ioaprosoloinsicurezza rispetto al più perentorio #ioapro, che vedrà aprire consapevolmente contro le normative in corso i locali dei ristoratori aderenti al moto di disubbidienza. Resta da vedere se anche a Siena ci sarà qualcuno che al grido di #ioapro servirà la cena ai clienti.

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

2 Commenti

  1. ridicolo!
    questa è censura!
    incostituzionale!
    se si vuole protestare contro un provvedimento idiota si protesta.
    senza il benestare del padrone.

  2. VERGOGNA! VERGOGNA, SOLO E SOLTANTO VERGOGNA.
    la sola illegalità è nel vietare questa legittima protesta da parte di una categoria vessata e massacrata da questo Governo. Le Istituzioni locali dovrebbero stare al fianco dei lavoratori e delle imprese e non TAPPARGLI LA BOCCA.
    Mi auguro la rimozione del Prefetto e del Questore di Siena con il prossimo Governo.

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